Saluto a don Guido
di Enrico Maria Saviotti
Sabato 07/11/2015
nella Cattedrale di Ravenna
Oggi è un giorno difficile per me come per tanti di voi qui presenti.
Ed è difficile come tutte le volte che si deve salutare per l’ultima volta un amico, un fratello, un padre; ed è difficile come tutte le volte che si deve salutare per l’ultima volta un maestro, una guida: quando non c’è più ci si sente terribilmente soli!
Eppure sembra impossibile che proprio qui, nella sua Cattedrale, non ci sia Don Guido che intoni un canto, distribuisca un compito, presieda una liturgia.
In realtà, Don Guido è molto presente perché ha riempito la vita di ciascuno di noi e non ci ha abbandonato.
Credo che ognuno di noi che abbia avuto modo di conoscerlo ed incontrarlo, anche per un tratto breve della sua vita personale, avrebbe qualcosa di particolare da raccontare: una frase, un gesto, un aiuto che ha inciso profondamente la propria esistenza, dal quale ha ricevuto motivo di speranza.
Mille i ricordi, mille gli aneddoti!
Davvero ci vorrebbe un libro per raccontare D. Guido, quei libri che a lui piacevano tanto, magari ricchi di belle illustrazioni ed eleganti assemblamenti, ai quali dedicava tanto impegno.
D. Guido è stato un grande uomo di relazione, ai livelli più bassi come a quelli più alti: distingueva le persone, ma non le discriminava.
Ed era difficile a volte fare una passeggiata insieme a lui perché tantissime persone bisognose ogni giorno gli chiedevano un aiuto e lui, a tutti dava, ogni giorno!
Un uomo che al primo incontro poteva, qualche volta, non sembrare facile perché incuteva soggezione, ma lui con una parola superava ogni barriera e i convenevoli, andando dritto all’essenziale.
D. Guido era un uomo di relazione con Dio, profonda, intensa, ma incarnata: la concretezza, tipica della sua indole lombarda, la esprimeva anche nella sua dimensione spirituale e di fede, perché è stato prima di tutto un vero uomo di Dio, di Dio e della Sua Chiesa, che per lui non erano mai disgiunti.
Il Dio, Gesù Cristo, e la Chiesa erano i due poli attrattivi dell’esistenza.
(in allegato il testo integrale)