Padre Alex Zanotelli: condividere vuole dire più gioia. Il missionario comboniano ha raccontato la sua esperienza fra i poveri di Nairobi

Padre Alex Zanotelli: condividere vuole dire più gioia.
 
Il missionario comboniano ha raccontato la sua esperienza fra i poveri di Nairobi
 
Dal “RisVeglio Duemila”  N. 36/2014
 
 
La Fraternità di San Damiano è un’associazione apolitica e aconfessionale fondata nel 1977 a Santarcangelo di Romagna da padre Claudio Ciccillo, ma è anche una realtà che ufficialmente è stata inaugurata a Ravenna nella serata di sabato 27 settembre presso l’ex convento dei Cappuccini in Via Oberdan sua nuova sede.
 
L’obiettivo è promuovere un percorso di spiritualità e impegno civile sulle orme di Francesco d’Assisi: Bibbia e Vangelo, legalità, giustizia e dignità. L’idea di padre Claudio è di un luogo dove Dio e l’uomo possano incontrarsi e ogni persona possa sentirsi a casa condividendo il suo essere, ascoltando pensieri diversi nella convivialità delle differenze.
 
Allora quale uomo più adatto di padre Alex Zanotelli per avviare questo progetto, con un intervento dal titolo: “Davanti a sistemi di morte, impegnati per la vita”?
 
Padre Alex, missionario comboniano trentino di nascita, ha vissuto la sua missione in Sudan, alla direzione di Nigrizia (mensile Comboniano), poi per dodici anni ha abitato nella baraccopoli di Korogocho (immensa baraccopoli di Nairobi) in Kenya, tra i più poveri del mondo, dal 2001 risiede a Napoli nel Rione Sanità.
 
Padre Alex ha voluto mettere in chiaro che è un uomo di parte, e le sue idee vanno chiaramente in una direzione, quella contro il sistema.
 
Ha poi iniziato a raccontare la sua esperienza a Korogocho dal 14 gennaio 1990 al 18 aprile 2002.
 
Le date non sono casuali, Alex spiegò alla gente al suo arrivo in baracca: “Gesù coi poveri della Galilea è entrato nel Giordano assumendo la sofferenza della gente e s’è fatto battezzare, io ho bisogno del vostro battesimo”.
 
Nairobi è una città di quattro milioni di abitanti dove tre milioni vivono come sardine nel 3% della terra totale della capitale. L’80% dei tre milioni deve pagare l’affitto per stare nella baracca e se ne va via così 1/3 delle entrate mensili della famiglia.
 
Le scorribande di bande giovanili armate terrorizzano la popolazione, è una guerra tra poveri anche solo per rubare una coperta, un piatto.
 
Nella baraccopoli non ci sono servizi di alcun genere, neppure quelli igienici.
 
Spiega Zanotelli: “C’è un muro, un grande muro sempre più alto, che divide chi ha da chi non ha”.
 
A Nairobi non celebrava la Santa Messa nelle Chiese perché, tempio di Dio è l’uomo vivente, e non ne ha mai voluto costruire una, le baracche erano la sua Chiesa.
 
Dice che i poveri di quel luogo lo hanno convertito.
 
Un giorno un uomo di nome Geremia gli sbarra la strada, è offeso perché il padre non è ancora andato a trovare gli uomini che lavorano nella discarica, allora Alex gli dice subito che ci andrà quanto prima. La discarica è un vero inferno a cielo aperto, ci sono fuochi dappertutto, fetore, fumi tossici, gente che con ferri scava e raccoglie tutto ciò che si può riciclare, ovvero qualunque cosa.
Geremia quando lo vede tra i rifiuti dice: “Non pensavo che voi bianchi manteneste le vostre promesse, bravo!”. E spiega a Zanotelli come funziona il sistema delle discariche, altro che caporalato della camorra!
 
Padre Zanotelli nel suo racconto ricorda l’incontro e la frequentazione coi ragazzi di strada che sniffano la colla, purtroppo questa non dà solo dipendenza, rovina le cellule del cervello, loro la usano per smorzare la fame. Un episodio che non potrà mai dimenticare è quando andava a celebrare l’Eucaristia nelle baracche con i malati di Aids, in particolare tra le ragazze che andavano in città a prostituirsi nel quartiere dei ricchi. Una sera arriva al capezzale di Florence, una ragazza che la madre aveva avviato alla prostituzione a 11 anni; a 17 stava morendo sola.
 
Padre Alex chiede “Florence, chi è il volto di Dio per te oggi?” Lei resta in silenzio, poi il suo viso si illumina in un sorriso: “Sono io il volto di Dio” mormora, poi muore. Sono i poveri e gli abbandonati il volto di Dio, infatti Gesù è morto in croce fuori dalle mura della città, come fosse un ribelle e malfattore.
 
P. Alex rifletteva in quei giorni dolorosi: “Sei un prete bianco e fai parte di un sistema che obbliga queste ragazze a prostituirsi, tu sei l’uomo di Dio casto, loro sono impure, eppure loro ti hanno convertito”. Prosegue Zanotelli: Quando comunico che me ne sarei tornato in Italia, le piccole comunità cristiane fanno una intensa preghiera di tre ore, invocano lo Spirito Santo dicendo: Spirito fa che Alex possa tornare dalla sua tribù bianca e convertirla”.
 
E’ ciò che sta tentando di fare padre Alex Zanotelli, scuotendo le coscienze di tutti noi inebetiti dal benessere, dalle comodità.
Zanotelli accenna ai cambiamenti climatici in atto a causa dell’inquinamento per cui, prevede, ci saranno migrazioni di popoli dovute al surriscaldamento ed alla desertificazione di molte terre.
 
Dice che in 40 anni di confessioni, solo nell’ultimo anno ha iniziato a sentire gente che vuole pentirsi per il male commesso nei confronti di madre natura producendo inquinamento, e conseguentemente causando la malattia e la morte di molte persone. Non dobbiamo solo cambiare il clima ma cambiare il Sistema di morte. Credenti e non credenti dobbiamo fare pressione sui nostri parlamentari e ministri che non vogliono affrontare questi temi.
 
La crisi più grave è quella antropologica, dove nella mente degli uomini la logica del profitto è quella vincente e a tal fine si sacrifica tutto.
 
Il cristiano non dovrebbe arricchirsi, ciò che ha è per condividerlo.
 
“Dobbiamo sapere in che banche sono i nostri soldi, come vengono usati, se fanno speculazioni finanziarie, se finanziano produttori di armi. Informiamoci e scegliamo banche etiche. Condividere vuole dire più gioia, più siamo ricchi più infelici perché dobbiamo mantenere lo stesso tenore di vita a tutti i costi e sacrifichiamo le relazione umane che invece sono quelle che ci danno più gioia”.
 
Padre Zanotelli dice che i popoli non si ribellano perché i poteri forti del sistema statale sono quelli che vanno a braccetto con i poteri religiosi e con le banche, quelli che fanno le leggi e che producono le armi e la guerra.
 
Ma un vero cristiano dovrebbe ripudiare la guerra così come dice anche la nostra Costituzione, e Gesù aggiunge: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”.
 
La difesa della patria è difesa della vita, dell’ambiente, del territorio, dei diritti, della dignità, della famiglia, del lavoro. Inoltre p. Alex Zanotelli ha accennato al tema dell’acqua come bene pubblico, diritto inviolabile e ha denunziato le politiche di Hera. Ha invitato i presenti a non comprare più bottiglie di plastica, inquinanti e indirettamente sostenitrici di privatizzazione.
 
Un tipo scomodo questo prete, e averlo a Ravenna è stato un dono però ci ha avvisato che non tornerà se le cose in questa città non cambieranno e dipenderà da quanto noi ci impegneremo affinché ciò avvenga.
 
 
Sonia Galletta