Otto per mille, tutti i progetti
Dal “RisVeglio Duemila” N. 17/2016
Il nuovo oratorio di San Biagio, ma anche progetti specifici per stranieri o famiglie in difficoltà gestiti dalla Caritas, il restauro di edifici vincolati, ad esempio quelli danneggiati dal terremoto del 2012 nel ferrarese e in generale molte delle attività degli uffici pastorali e degli organismi di Curia: ecco come sono stati utilizzati in diocesi i contributi dell’8 per mille 2015 (questi alcuni degli interventi principali, poi andremo nello specifico).
L’anno scorso la diocesi ha destinato 2.060.170 euro di fondi Cei derivanti dall’8 per mille a quattro tipologie d’interventi: quelli per esigenze di culto (854787 euro), quelli per interventi caritativi (634.934 euro), per l’edilizia di culto e socio-caritativa (165.200 euro) e per i beni culturali (405.249 euro). Oltre a questa cifra, sul territorio arrivano altri fondi dell’otto per mille per le retribuzioni dei sacerdoti, parte delle quali (una percentuale notevole in realtà, il 35%) derivano invece dall’Istituto diocesano per il Sostentamento del clero. Come per buona parte dei fondi pubblici, non tutto quello che viene assegnato in un anno di riferimento viene anche concretamente erogato in quell’anno ma gli eventuali importi rimanenti vengono riassegnati nell’anno successivo per gli stessi scopi ai quali erano stati destinati. La trasparenza nell’utilizzo e nella rendicontazione è oggi il principio di base con il quale la Cei assegna questi fondi che sono a tutti gli effetti pubblici. E non è solo una questione di morale: solo rendendo noti i tanti progetti concreti finanziati con l’otto per mille si può comprendere la sua destinazione pubblica, a favore delle migliaia di persone che bussano alla porta della Caritas diocesana o frequentano i nostri oratori e le nostre parrocchie o visitano i nostri beni culturali. E, di conseguenza, si può concretamente promuovere quella firma sulla dichiarazione dei redditi che tanto può fare anche su nostro territorio. Si tratta in sostanza di soldi dei contribuenti, e come tali vengono gestiti, con le decisioni sul loro utilizzo che passano attraverso gli organi collegiali diocesani e la rendicontazione finale che va inviata, con le giustificazioni contabili, alla Cei.
Andiamo in specifico ad analizzare come sono stati spesi i fondi dell’otto per mille nella nostra diocesi, intervento per intervento.
Gli interventi caritativi
È la Caritas il destinatario principale dei fondi dell’8 per mille destinati agli interventi caritativi: 200mila euro sono stati assegnati l’anno scorso per l’attività ordinaria non solo del centro d’ascolto diocesano ma anche per la promozione e la sensibilizzazione alla carità.
Nel 2015 il centro di piazza Duomo ha ascoltato e sostenuto con varie forme d’aiuto 5700 persone e 3mila famiglie sul territorio, distribuendo 4448 pacchi viveri. L’altra voce importante di questo capitolo di spesa è destinata a Santa Teresa per le sue attività gratuite e a favore dei poveri per i quali don Lolli la fondò a inizio ‘900 (in totale 150mila euro nel 2015). 20mila euro dei fondi dell’otto per mille sono poi stati destinati alla mensa e il dormitorio di San Rocco, con 8mila euro l’attività della diocesi in carcere mentre altri 118mila vanno alle parrocchie “in condizione di straordinaria necessità”.
Edilizia di culto e socio-caritativa
L’intervento più importante degli ultimi anni è stato quello per costruire l’oratorio di San Biagio inaugurato a novembre, che ogni pomeriggio accoglie una cinquantina di ragazzi, molti dei quali stranieri, e li assiste nei compiti e in varie attività caritative. Il contributo Cei l’anno scorso è stato di 165.200 euro ma non si tratta né del primo né dell’ultimo
L’intervento complessivamente è costato circa un milione di euro, e il 54% derivano da fondi 8 per mille. L’istituto finanzia fino al 50% della spesa complessiva di un intervento, una quota che arriva al 70% solo per la costruzione di nuovi edifici di culto e pastorali. Nel 2016 arriverà l’ultima tranche del finanziamento.
Beni culturali
Si parla in questo caso di edifici vincolati (che hanno più di 70 anni), che quindi necessitano di particolari accorgimenti per il loro mantenimento. Nel 2015 è arrivata l’ultima tranche (85mila euro) di finanziamenti per la ristrutturazione delle aule parrocchiali di Classe (il costo totale dell’intervento è di 355.382 euro, di cui 170.000 sono arrivati dall’8 per mille) e anche gli ultimi 150mila euro per la ristrutturazione della chiesa, della canonica e delle opere parrocchiali di Consandolo. La Cei in quest’ultimo caso ha contribuito con 300mila euro sul milione e 184mila euro di costo complessivo dell’intervento che è stato quindi coperto anche con 95mila euro di contributo dell’Opera di Religione. Sono infine destinati a riparare i danni fatti dal terremoto nel 2012 e all’adeguamento antisismico degli ambienti i 34mila euro derivanti dall’8 per mille che la diocesi ha destinato alla parrocchia di San Vito, i 51mila per quella di PortoVerrara e i 24.700 per quella di Quartiere. I lavori in questo caso sono ancora in corso. Importi minori per il restauro degli organi di San Francesco e Santa Giustina.