La Chiesa di S. Agata a Filo

La Chiesa di S. Agata a Filo

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 4/2012
 
Tre erano le chiese intestate a Sant’Agata nel territorio di Filo di Argenta: la prima edificata a Borgo Molino, la seconda del 1373 a Filvecchio, la terza a Borgo Maggiore come ‘Chiesa di Sant’Agata di Filo’, ultimata nel 1525, fu poi demolita nel 1931. La scomparsa di queste chiese (la prima addirittura scomparve nel IX secolo) è da attribuirsi anche alle costanti alluvioni e assestamenti del territorio tanto che l’ultima divenne e pericolosa. Era a una sola navata, senza soffitto, rivolta a ponente, con tre cappelle soffittate. L’altare maggiore dedicato a S. Agata e S.Apollonia aveva il ciborio in legno come lo descrisse nel 1890 Don Cellini. Il campanile aveva tre campane con l’effige della Beata Vergine del Rosario, di S. Antonio di Padova, di Gesù e di S. Agata (Catania 235-251 d.C.). La storia di quest’ultima, una fanciulla siciliana, è molto semplice: giovane, di famiglia ricca e nobile, rinunciò al matrimonio preteso da un governatore romano per dedicarsi unicamente alla preghiera. Per questo fu torturata, mutilata dei seni e posta sui carboni ardenti morendo martire il 5 febbraio. Fu eletta patrona di Catania e protettrice della città del fuoco dell’Etna.
La nuova e attuale chiesa di Sant’Agata in Filo è posta quasi all’incrocio con la strada che porta a Bando, a fianco di quella abbattuta descritta in precedenza. Una pergamena rivela la data della posa della prima pietra: il 20 ottobre del 1929. Terminata e consacrata nel 1934, la costruzione fu finanziata dalla Curia che stanziò 29.000 lire, una cifra insufficiente per l’esecuzione dei lavori che tuttavia interessarono in particolare le fondamenta necessariamente rinforzate a causa dell’instabilità del fondo all’epoca ancora paludoso. La facciata rimase incompiuta e non venne riedificato il campanile anche se le campane originarie furono conservate in un alloggio di fortuna e mai più rimesse in opera. Oggi si presenta come una bella chiesa in mattoni rossi eretta su disegno dell’Ing. Francesco Gualandi di Bologna. Ha quattro scalini di accesso e un bel portale in marmo sovrastato da una monofora semicircolare. Sei finestre arricchiscono la facciata laterale sinistra e sette la facciata destra con quattro oculi per parte sotto il coperto con cinque archivature sporgenti. La chiesa è a una sola navata e ha all’interno due piccole cappelle ospitanti la Madonna del Rosario e la statua in cartapesta di Sant’Agata. Sopra l’altare illuminato da due grandi oculi trova posto l’originaria immagine della Madonna ed il bambino con ai piedi Sant’Agata e Sant’Apollonia; proviene proveniente dalla chiesa demolita così come la statua della Patrona e la tela dell’Annunciazione ad opera di Carmelo Ricci che la dipinse a soli 16 anni. Infine è presente una bella Via Crucis risalente al ‘700. Il 5 Febbraio di ogni anno Filo, Parrocchia retta da Don Giancarlo Galeati festeggia la sua Santa.
Elio Pasquali