Il Carnevale, una festa per la comunità

Il Carnevale, una festa per la comunitàDal “RisVeglio Duemila”  N. 4/2018 Su Risveglio Duemila di questa settimana, uno speciale di 8 pagine di foto e raccontiFantasia, scherzo, allegria: da sempre sono i presupposti del Carnevale.Non un evento, ma un tempo che ha caratterizzato la storia.È un tempo che si colloca tra i due momenti liturgici essenziali per la fede cristiana, il Santo Natale e la Quaresima prima della S. Pasqua.La tradizione ci ha consegnato un momento in cui è lecito, per una volta, “insanire”, andare sopra le righe, dare spazio al divertimento.Nell’antico passato durante il Carnevale si esorcizzavano gli dei, anche tramite le maschere e le persone trovavano un’occasione per dare sfogo ad ogni aspetto sensoriale nell’attesa di purificarsi durante la quaresima, dare spazio allo spirito e all’unico vero Dio.A Ravenna, negli anni ’50, è stato il Vescovo Lercaro a valorizzare il Carevale, subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, in un periodo dove bisognava ripartire, leccarsi le ferite, sublimare le sofferenze del conflitto mondiale.Le sfilate dei carri di carnevale, l’atmosfera di gioia e spensieratezza che l’accompagnava, con la presenza di tanti bambini, giovani e ragazzi, dimostrava che la comunità voleva dimenticare il triste passato e che si era tornati in un tempo di pace e di benessere.Dopo una lunga pausa, agli inizi degli anni ’90 le parrocchie si sono riappropriate di questa manifestazione e la tradizionale sfilata dei carri di carnevale è tornata ad animare la nostra città.Molte comunità parrocchiali della Diocesi vedono bambini, genitori, nonni, anche persone abitualmente lontane dalla vita della Chiesa, unirsi per preparare il proprio carro, lavorando insieme per lunghi mesi.Il Carnevale è davvero festa di tutta la comunità. Enrico Maria Saviotti