I funerali di don Franco Palomba

I funerali di don Franco Palomba

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 43/2011
 
Nella notte fra martedì 15 e mercoledì 16 novembre, presso l’Ospedale ‘S. Maria delle Croci di Ravenna’, è morto Don Franco Palomba. Ravennate, Don Franco aveva 78 anni ed era stato ordinato Sacerdote il 20 maggio del 1956 nel nostro Duomo. Nel suo lungo e fecondo ministero sacerdotale ha ricoperto molti incarichi, ne ricordiamo alcuni: cappellano ad Ambrogio, poi Vice-Rettore e insegnante in Seminario (dal 1958 al 1968), Parroco-Priore di Sant’Alberto (dal 1968 al 1989), Parroco di S. Andrea Apostolo in Massa Castello, Parroco di Savio dal 1° novembre 1996. La sua scomparsa ha suscitato profonda commozione in tantissimi fedeli della Chiesa di Ravenna-Cervia, che Don Franco ha servito con assoluta fedeltà, con grande amore e tanta umiltà per oltre cinquantacinque anni. In questo numero pubblichiamo alcuni ricordi e testimonianze relative al Sacerdote, verso il quale esprimiamo anche noi un sentito grazie per il bene e la vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti del Settimanale.
La Redazione di RisVeglio Duemila
 
Don Franco Palomba è tornato alla casa del Padre, dopo un’intensa vita da Sacerdote: ‘ il mio ideale è morire sull’altare mentre celebro la S. Messa’ era solito dire, anche se i parrocchiani si auguravano vivamente che non accadesse. E’ comunque riuscito a rimanere sul campo fino alla fine; faticava a dire le   S. Messe alla domenica allora si metteva seduto a confessare mentre i confratelli lo aiutavano con la Celebrazione. L’ultimo ricordo di bambini, giovani e adulti è proprio nel confessionale dello scorso sabato e domenica a chiedere perdono a Dio e agli uomini attraverso di lui e con lui e ricevere la Grazia dell’abbraccio di Dio.
Venerdì 18 novembre, nella chiesa di Savio,  si è celebrata la S. Messa in suo suffragio, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi e concelebrata da molti confratelli della Diocesi, con parrocchiani attuali e passati, veramente una marea di gente, chiedendo perdono per tutte le volte che abbiamo fatto soffrire Don Franco o non lo  abbiamo  compreso. Ha colpito molto la scelta del Vangelo sulle opere di Misericordia che, con molta chiarezza Mons. Verucchi, ha spiegato facendo riferimento alla nostra vita e a quella di  Don Franco alla luce della vita di Gesù.
 Gesù vive il primo periodo di vita, vera, bella, autentica piena di valori,  poi la morte lo afferra, lo schiaccia ma Lui non si lascia schiacciare, vince la morte, risorge nell’eternità. Se nei trentatré anni sulla terra la sua era una vita vera, nell’eternità è una vita nella pienezza. Nel Battesimo Gesù Risorto entra nella nostra vita, siamo uniti a Lui e ci può guidare a vivere una vita vera come la sua, è una vita nuova. La vita di Don Franco era guidata dall’amore a Gesù , alla Madonna e alla gente. Più la nostra vita è permeata dalla vita di Gesù più è bella.
Quando una persona parte per l’eternità viene da chiedersi cosa vale veramente nella vita? Quello cha vale di là vale anche di qua. Bisogna scegliere il di là in Paradiso. Come? Scegliendo di vivere come ha vissuto Gesù cioè amando; saremo misurati e salvati dall’amore che avremo vissuto.
Don Franco come ha vissuto questa vita? Indicativa, era la sua preghiera dei fedeli, ed era unico in questo: c’era dentro la sua vita e i valori che la guidavano: l’amore alla Madonna, ai sacerdoti, era attentissimo a tutte le iniziative della Diocesi, alla Parrocchia di Savio , dei due Lidi , la Parrocchia estiva, poi allargava lo sguardo all’Italia, al mondo, alle missioni. Era attento agli ammalati e ai sofferenti, il lunedì era riservato all’Ospedale e a all’Opera di Santa Teresa. Uno sguardo pieno di amore, una presenza continua, vicino a chi ne aveva bisogno. Cerchiamo di seguire l’esempio di Don Franco per vivere la nostra vita nuova terrena, accogliere la vita e l’amore verso il prossimo per prepararsi alla vita nuova nell’aldilà. Don Franco ha appena iniziato una vita in pienezza, di felicità eterna.
Al termine della celebrazione, il nipote Gabriele, ha fatto un ringraziamento a tutti coloro che sono stati vicini a Don Franco, dal Vescovo, ai confratelli, alle comunità che lo hanno accolto ed amato nel suo ministero ed hanno supplito alla mancanza della sua famiglia lontana 800 km. Ora le distanze si sono annullate e Don Franco è vicino a ciascuno di noi. Il suo saluto era spesso : ‘ Ci vediamo se Dio vuole, se no arrivederci in Paradiso.’ Ed il suo saluto è rivolto a tutti.
Elisa Nicodema
  
Video di Ravenna WebTv