Sovvenire alle necessità della Chiesa prevede l’impegno e la partecipazione di tutti i fedeli per le opere di culto e pastorale, per la carità e anche per il sostentamento del clero. Quest’ultimo nasce da un invito diretto ed esplicito di Gesù che, rivolgendosi ai discepoli nel dare indicazioni riguardo ad una loro prima esperienza missionaria, diceva: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”. (Matteo 10, 8-10).
L’idea che sta alla base di questo invito di Gesù è che il sacerdozio non è un mestiere: non si fa il sacerdote ma si è sacerdoti. L’essere sacerdote richiede di dedicarsi a tempo pieno per la Comunità e per i fedeli, come di fatto avviene per tantissimi sacerdoti oggi in Italia. Per questo diventa importante, se non necessario, che vi possa essere una condivisione di forze per un sostegno materiale che aiuti un Sacerdote a vivere dignitosamente.
Le cronache anche in Italia sottolineano a volte scandali e difficoltà nella Chiesa. Diamo a tutti i nostri sacerdoti un segno di vicinanza, di condivisione e di corresponsabilità. Lo sguardo più ampio all’impegno complessivo di circa 35.000 sacerdoti in Italia, porta ad anteporre un senso di gratitudine per una missione ecclesiale con frutti ben visibili ed a tratti consolanti. Fare, oggi, un’offerta liberale deducibile per i sacerdoti, può essere un gesto per dire un piccolo-grande “grazie” e magari, per chi si è distratto, per fare un buon richiamo ad una fiducia per cui è importante che un sacerdote dia sempre il “tempo pieno”.
Gli incaricati diocesani del Sovvenire Emilia-Romagna
Le offerte a Ravenna
Nel 2017, rispetto all’anno precedente, nell’Archidiocesi di Ravenna Cervia sì è avuto un incremento delle offerte deducibili a favore del sostentamento del clero. Tale incremento è risultato pari al 27%. Notizia positiva? Certamente, ma mentre a livello nazionale tali offerte concorrono per il due per cento al sostentamento del clero, nella nostra Diocesi tale percentuale è appena dell’1,1. Riguardo al sostentamento del clero, è appena il caso di ricordare che la maggior parte delle risorse provengono dall’otto per mille (46% nella nostra diocesi), risorse che invece potrebbero essere meglio destinate alla carità. Occorre quindi impegnarsi affinché vi sia un ulteriore incremento delle offerte deducibili che, come noto, possono effettuarsi in quattro modi: conto corrente postale con bollettino, versamento in banca, carta di credito CartaSi oppure presso l’Istituto diocesano Sostentamento Clero, in via Canneti 3 a Ravenna. L’augurio è di poter contare sulla generosa collaborazione dei lettori.
L’incaricato diocesano – Alfeo Borazio
Dal “RisVeglio Duemila” N. 41/2018