Dal rifiuto al dono
Una visita missionaria in periferia
Dal rifiuto al dono
Un capannone alla periferia di Ravenna, un ambiente rustico sistemato con travi di legno recuperate da una chiesa di campagna ristrutturata, uno spazio dominato da un grande camino in mattoni, che fa pensare a una fiamma che si accende per radunare intorno a due tavoli tante persone, accomunate dalla stessa volontà: vivere la fede come pensiero per gli ultimi, creare legami di solidarietà e guardare lontano per alimentare la speranza nel futuro.
Un’esperienza vissuta senza retorica, con la naturalezza di piccoli gesti quotidiani, che sono mossi da un’idea semplice ma attuale: raccogliere ciò che viene scartato, per riutilizzarlo in maniera produttiva. Sui tavoli vengono scaricati tanti piccoli oggetti dai variopinti colori. Mani svelte li selezionano per poi raccoglierli in grandi contenitori che verranno trasportati a una ditta di San Mauro. Si tratta di tappi di plastica che poi saranno macinati, fusi e consegnati per la trasformazione in tanti altri oggetti. Finora sono stati superati i 1.000 quintali, con una crescita constante che ha una pausa solo in estate.
Il ricavato (16 centesimi al chilo) sarà utilizzato per progetti vari: in particolare per terminare una scuola a Lagos in Nigeria per 400 bambini e per completare un progetto educativo iniziato cinque anni fa.
E’ così che un rifiuto diventa un dono.
I bambini che sono i destinatari di quest’opera vengono aiutati a compiere il loro cammino, formando in essi una coscienza ecologica, ma soprattutto educandoli a crescere come persone che conquistano il loro diritto a una vita dignitosa, attraverso il gesto di amore di tante persone. Molto importante è il lavoro di sensibilizzazione che viene svolto nelle scuole del territorio ravennate, per aiutare i ragazzi a scoprirsi missionari sin da piccoli, attraverso testimonianze, gioco, preghiera, condivisione.
Gli animatori (una parola che acquista autentico spessore in questo caso) sono un folto gruppo di persone che ogni lunedì, alle ore 21 si riuniscono in un locale messo a disposizione dai coniugi Gabriella e Davide e con pazienza e dolcezza, in un clima di giovialità e fraterna collaborazione, raccolgono, selezionano, smistano.
Li assiste in questo loro talora faticoso lavoro Sam, un cane dallo sguardo mite, ‘raccolto’ dal canile, probabilmente dopo lunghe sofferenze, desideroso di carezze, che ricambia porgendo educatamente la zampa.
Questi volontari fanno parte dell’associazione AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) nata nel 1972 e impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 39 paesi del mondo. L’organizzazione opera nei settori della sanità, igiene, cura dell’infanzia in condizioni di disagio, educazione, formazione professionale, recupero delle aree marginali urbane, agricoltura, ambiente, microimprenditorialità, sicurezza alimentare all’educazione e alla promozione della dignità della persona, in accordo con la Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.
L’Associazione ‘Amici di AVSI – Provincia di Ravenna’ è stata costituita nel 2004 e ha organizzato numerose iniziative, fra cui le ‘Tende di Solidarietà’, la ‘Bottega di Natale’, rappresentazioni al Teatro Rasi, e ora ‘Un tappo per la solidarietà’.
E’ un esempio di una realtà missionaria che si svolge con discrezione e serietà e comunica serenità e fiducia a chi li incontra.
Don Stefano Morini, dopo averli convocati per la Consulta, ha desiderato incontrarli per conoscerli nell’immediatezza del rapporto umano, che è sempre gratificante.
Chi volesse partecipare alle loro iniziative può contattare Gabriele Giambi: 335-1284423.
Anna Martino