C’è un tempo per… l’anno della fede

C’è un tempo per’ l’anno della fede
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 35/2012
      
Incontrare Dio e l’uomo contemporaneo.
E’ la sfida del nostro tempo.
Una sfida annunciata 50 anni fa con l’avvio del Concilio Vaticano II.
La Gaudium ed Spes, costituzione pastorale conciliare, si apre con questa ansia missionaria.
Ci accorgiamo quanto sia difficile oggi entrare in dialogo con gli altri.
Un dialogo vero, autentico: né appiattimento supino né irrigidimento d’urto.
I tanti focolai di intolleranza religiosa sparsi per il mondo; l’incapacità tipica delle nostre società occidentali di trovare una sintonia con chi si riconosce in una confessione religiosa, soprattutto se mussulmana; la difficoltà a far cogliere al pensiero secolarizzato e razionalista l’importanza della religione per l’uomo.
Quello del dialogo è un percorso che chiede impegno, riflessione, dedizione.
Ma, in particolare, chiede un’identità consapevole e riconosciuta.
Ecco l’anno della fede!
Ogni cristiano e ogni comunità è chiamata da Papa Benedetto a interrogarsi sulla propria identità, sul perché credere e, soprattutto, su chi credere.
Siamo chiamati non tanto a riconoscere le nostre domande nei confronti di Dio, ma a comprendere cosa Dio vuole da noi, per poi dare ragione di questa speranza agli uomini che incontriamo.
Enrico Maria Saviotti