C’è un tempo per… i profeti

C’è un tempo per’ i profeti
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 33/2012
      
Ero a Gerusalemme quando è morto Carlo Maria Martini.
Gerusalemme non è una città qualunque. Tanto meno lo era per il Card. Martini che l’aveva scelta come ‘buen retiro’ al termine del suo mandato episcopale.
Gerusalemme è la città santa dove re, profeti e sacerdoti hanno disegnato il destino dell’umanità, dove Gesù Cristo è morto e risorto.
Sono uno di quelli che è cresciuto per buona parte, nutrendosi delle parole del Card. Martini.
Non l’unico pane, evidentemente, ma certamente un pane sostanzioso.
Di lui è stato detto molto, lo hanno voluto dipingere come un anti papa, come un progressista, come un presule fuori dall’ortodossia.
In realtà, la grande lezione di Martini sta nell’essenza e al tempo stesso semplicità del suo messaggio: nutritevi della Parola di Dio che è la roccia su cui costruire la vostra vita.
Martini è stato un grande uomo di Chiesa, un grande pastore, un grande biblista.
Proprio dallo studio e dall’ascolto attento della Bibbia ha tratto l’ispirazione per capire il progetto di Dio, il cuore di Dio.
Martini è stato un profeta. Chi è il profeta? E’ colui che conosce il cuore di Dio.
Ci ha insegnato questa fondamentale lezione, aprendo orizzonti, ma sempre con grande disponibilità al dialogo e con umiltà.
Per questi motivi sbaglia chi vede in Carlo Maria Martini un uomo contro o in antitesi, ma anche chi vede in lui colui che voleva far deragliare il treno della Chiesa dai suoi solidi binari.
Il Card. Martini, o semplicemente Padre Carlo Maria Martini (così aveva chiesto che fosse scritto nel campanello della sua ultima abitazione), attraverso la Parola di Dio conosceva il cuore di Dio e per questo sapeva parlare al cuore degli uomini: non a tutti, ma certamente a molti!
Enrico Maria Saviotti