Visita pastorale a S. Maria Maddalena

Visita pastorale a S. Maria Maddalena

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 21/2011
 
È un’azione apostolica e un evento di grazia sempre molto ricco di attesa, ma soprattutto di gioia ogni volta che il Vescovo viene in Visita Pastorale alla sua Chiesa Particolare. Sabato 14 maggio Mons. Giuseppe Verucchi ha incontrato, a Ravenna, la Comunità Shekinah della Divina Misericordia nella chiesa di S. Maria Maddalena e dell’Adorazione Eucaristica perpetua. Al centro dell’incontro Sua Eccellenza ha delineato come ogni figlio debba innanzitutto avere a cuore e vivere nella sua quotidianità l’appartenenza alla Chiesa di Cristo prendendo orientamento dalla Parola di Dio.
La Parola scelta a guida di ogni Visita Pastorale è la lettura di At 2, 42-48.
L’Arcivescovo, partendo dalla constatazione che la Chiesa è come una pianta che per crescere ha bisogno delle radici che, se anche nascoste, danno stabilità e nutrimento a ogni singola parte dell’albero, dal tronco, ai rami, alle foglie e al frutto, ha evidenziato con semplici e chiari concetti come alla base della vita di ogni membro che vive nella Chiesa, siano indispensabili cinque grosse radici o pilastri.
Il primo è l’ascolto assiduo dell’insegnamento degli apostoli. Oltre alla Parola di Dio che troviamo nell’Antico e nel Nuovo Testamento, per noi cattolici oggi è assolutamente vitale accogliere anche gli scritti dei Padri della Chiesa che insieme al Magistero, ci trasmettono il nostro ‘Depositum Fidei’. Il secondo pilastro che deve caratterizzare la vita di ogni cristiano è l’unione fraterna donataci da Gesù morto e risorto. In Lui, infatti riceviamo la vita divina, quindi siamo un solo corpo e avendo un solo Padre, possiamo per questo motivo chiamarci fratelli. Il terzo pilastro è la frazione del pane, il fondamento più importante perché nel pane spezzato è sempre presente Cristo, che ci ha amato fino a dare la vita per noi. Ogni volta che accogliamo questo Dono, Cristo si dona a noi come realtà sempre presente, e perciò testimoniabile con la nostra Vita. Questo genera la consapevolezza che l’Eucaristia è da oltre 2000 anni al centro della Chiesa e della vita di ogni battezzato: la Comunità celebra l’Eucaristia e l’Eucaristia fa crescere la Comunità. Il quarto pilastro è la preghiera comunitaria e individuale, liturgica e devozionale; è l’indispensabile nutrimento della nostra fede e non va intesa solo in modo tradizionale, perché è preghiera anche la nostra attività svolta con amore e dono di sé. La comunione con gli Apostoli infine la si potrebbe definire come il quinto pilastro della nostra Fede. Chi sono oggi gli apostoli? Sono i Vescovi che, uniti al Papa, trasmettono al popolo cristiano i fondamenti per vivere una vita di fede. Sono la presenza di Cristo, unico Buon Pastore, che si rende manifesto attraverso i suoi ministri, i Vescovi e i Sacerdoti, che giungendo al cuore e alla vita di ognuno, guidano le pecore del gregge a loro affidato, curano quelle malate, spingono quelle lente, frenano quelle veloci, per un unico scopo: essere un unico gregge con un unico Pastore. In una Chiesa così strutturata, si crea l’humus ideale perché lo Spirito di Dio ricopra il popolo con i Suoi doni e i Suoi carismi che vengono dati al singolo per l’utilità comune, così che possano generare e alimentare l’unità in Dio.
Un secondo momento della Visita di Mons. Arcivescovo ha visto la presentazione della Comunità Shekinah da parte di Don Francesco Chinaglia, il quale ha ripercorso sinteticamente, insieme ai presenti, il cammino della Comunità stessa, nata come Scuola di Preghiera verso la fine del 1989, quando un gruppo di giovani da lui guidato, ha incominciato a incontrarsi preso dal desiderio di imparare a pregare per avere un più profondo rapporto personale con il Signore Gesù.
Proprio alla luce della Parola di Dio e della Tradizione della Chiesa il ‘cammino di fede’ della Comunità Shekinah si delinea nei suoi sette fini: crescere in intimità con il Signore, crescere nell’amore reciproco, condividere Gesù con gli altri, svolgere un sevizio nella Chiesa, dare e ricevere sostegno, addestrare nuovi animatori, approfondire la propria identità cattolica, tutto questo vissuto nello spirito del Discepolato.
Nel 1992 si è sviluppata nella attuale fisionomia di Comunità di Lode, Evangelizzazione e Misericordia. Tutti questi anni, ci ha ricordato Don Francesco, sono serviti a scoprire le meraviglie del Signore, la sua Parola e il Suo Cuore squarciato, la Sua infinita Misericordia, i doni della lode nel canto, nella preghiera personale e comunitaria, nella Adorazione Eucaristica.
Un cammino, quello della Comunità Shekinah, sempre in crescita e ben delineato dal significato del nome: Tenda, Dimora, Presenza, Tempio di Dio, in quanto ogni cristiano nella sua quotidianità è tempio di Dio e può trasformarsi a Sua immagine. L’accoglienza indistinta di coloro che il Signore ci manda deve sempre spronarci a vedere Lui in ogni persona, soprattutto nei più sofferenti. Per questo nella Shekinah camminiamo per conoscere e amare sempre più il Signore per poi portarlo ai fratelli, condividendo questa ‘conoscenza’ nelle serate di evangelizzazione, nei corsi, negli incontri di preghiera, nei Cenacoli mensili con Gesù Misericordioso. Il desiderio di portare Gesù ai fratelli ci muove a proporre all’interno della nostra Chiesa Locale, corsi di evangelizzazione collaborando in Diocesi con le Parrocchie che ci ospitano. La Comunità Shekinah vive così il suo cammino e mostra la sua identità: grata per l’esperienza dell’Amore Misericordioso di Dio, consapevole di essere parte del popolo dei salvati per grazia, dà la propria collaborazione all’azione dello Spirito Santo, così che Lui possa costruire in ognuno di noi il Suo Santo Tempio con una conversione continua al Volere di Dio per una testimonianza credibile ai fratelli e un’evangelizzazione a lode e gloria del Dio vivente. ‘L’uomo è come una spugna, imbevuta dell’acqua del mondo, acqua sporca; solo se ci avviciniamo a Cristo, fonte pura d’acqua viva, possiamo a poco a poco, svuotarci di quella vecchia per riempirci dell’acqua viva’. Con questa similitudine l’Arcivescovo ci ha spronato ad essere sempre più ricolmi dell’amore infinito di Dio per essere suoi veri testimoni.
L’incontro è terminato con alcune brevi testimonianze dei membri della Comunità e il saluto affettuoso dell’Arcivescovo, che benedicendoci ci ha esortato a continuare il nostro cammino di evangelizzazione conducendo sempre più fratelli a un incontro vivo e trasformante con Cristo Signore e Salvatore del mondo.
Questa sua visita è stata per tutti noi motivo di immensa gioia per la presenza di colui che solo può confermare, correggere, stimolare e fortificare nel cammino intrapreso, come fa un Padre con i figli che ama, e anche di incoraggiamento per procedere dietro a Cristo Buon Pastore sulle strade sempre nuove dettate dallo Spirito di Dio in obbedienza a colui che è il Pastore visibile della nostra Chiesa locale.
C. S. D. M.