Viaggiare sì, ma con rispetto
Dal “RisVeglio Duemila” N. 30/2017
“Far crescere un turismo autenticamente sostenibile, capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza”, cioè evitando “sprechi di energia, cibo e consumo di suolo”, usando preferibilmente i mezzi pubblici e con un atteggiamento di sobrietà e rispetto per luoghi e culture. È l’invito contenuto nel messaggio per la 12esima Giornata nazionale per la Custodia del Creato che si celebrerà nella pieve di San Pietro in Sylvis (via Pieve Masiera, 28 Bagnacavallo) venerdì primo settembre alle 18.
Sarà un appuntamento comune tra la nostra diocesi e Faenza-Modigliana e di carattere ecumenico, con la partecipazione anche delle comunità ortodosse delle due diocesi. A presiedere il momento di preghiera “Pellegrini sulla terra di Dio” sarà il vescovo di Faenza monsignor Mario Toso, assieme all’arcivescovo Lorenzo. L’iniziativa come gli anni scorsi si svolge in collaborazione con Coldiretti e il gruppo Carabinieri Forestale di Ravenna.
Il messaggio per la giornata è stato redatto dai vescovi di tre commissioni sul tema “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo (Gen. 28, 16). Viaggiatori sulla terra di Dio”. Quest’anno la comunità internazionale riflette proprio sul turismo sostenibile, perciò il messaggio ricorda che a volte “il turismo disegna situazioni drammaticamente contraddittorie nel contrasto tra la povertà di molti e la ricchezza di pochi”. In altri casi, invece, realizza “una positiva crescita” nella “convergenza tra la rigenerante contemplazione del bello (naturale e culturale), l’incontro pacificante delle diversità culturali e lo sviluppo economico”. In Italia, osservano i vescovi, “il turismo è fattore di grande rilievo, che contribuisce in modo determinante – in forme dirette e indirette – all’economia del Paese e all’occupazione”. Sostenibilità del turismo significa quindi “un’attenzione da parte degli operatori del settore per garantire forme di ospitalità che impattino il meno possibile sull’ambiente”, evitando “sprechi di energia e di cibo, ma ancor più quel vorace consumo di suolo che talvolta viene giustificato proprio per il turismo”. I vescovi invitano a “una certa sobrietà da parte di chi viaggia”, godendo delle bellezze naturali e culturali senza “cogliere in esse occasioni per quel consumo di beni che pure il turismo globalizzato incoraggia. Citando lord Baden Powell e il suo insegnamento nell’esperienza scout concludono: “Il mondo va lasciato un po’ migliore di quanto non lo troviamo”.
Agensir