Sussidio Quaresima 2011

Sussidio Quaresima 2011 ‘ CEI Ufficio Liturgico Nazionale

 
Presentazione di Mons. Mariano Crociata
 
Sono lieto di poter presentare alle Chiese che sono in Italia il Sussidio informatizzato di pastorale preparato dai competenti Uffici della Segreteria Generale della CEI.
Quest’anno si è ritenuto di non pubblicare un testo scritto, ma di offrire una specie di ‘miniera informatica’ a cui tutte le diocesi e le parrocchie, e anche i singoli fedeli possano attingere, per costruire il proprio percorso di conversione, radicato nel territorio e nelle situazioni particolari delle nostre Chiese.
Il sussidio, a partire dalla Parola di Dio e dai Santi Segni della liturgia delle domeniche di Quaresima, intende declinare in una prospettiva biblico-liturgica gli Orientamenti Pastorali dell’episcopato italiano per il prossimo decennio, Educare alla vita buona del Vangelo, e orientare il nostro cammino di preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale, che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011, aiutando a recuperare la singolare valenza educativa della Quaresima e il valore dell’Eucaristia per la vita quotidiana. In particolare nel tempo quaresimale il sussidio on line può offrire un aiuto a riscoprirne la sua forza di sacrificio di riconciliazione. I due aspetti – quotidianità e riconciliazione – meritano infatti una sottolineatura particolare.
Valore della quotidianità
Parlare di quotidianità infatti è una formidabile provocazione profetica per un mondo che rischia di perdersi dietro le sirene della novità a tutti i costi, dell’emozione svenduta, di un progresso solo proclamato, sognato, atteso, ma alla prova dei fatti irrealizzato. Ciò che plasma e definisce realmente la vita delle persone e della comunità umana è infatti una Parola, un rito, una festa capaci di dare forma e di trasfigurare anche la quotidianità, in tempo denso, vissuto, realizzato pienamente. Mentre l’uomo moderno globalizzato rischia di vivere unicamente in funzione di brevi fiammate emotive, sempre più a caro prezzo, immolando tutta la durata della sua esistenza all’altare della ripetitività, del lavoro disumanizzante, della competizione estenuante, pur di conquistare il suo diritto al consumo, che brucia tutto in pochi, effimeri, istanti. La via proposta dalla celebrazione eucaristica è quella della quotidianità che diventa in ogni momento dono, condivisione, offerta, gioia anche nella fatica, e che può arrivare, in circostanze eccezionali, a diventare offerta totale, sacrificio eroico, come è avvenuto per Gesù e per i suoi martiri.
Valore della liturgia, cuore della pastorale
E’ chiaro dunque che un’azione pastorale che non voglia semplicemente affiancarsi alle molteplici preoccupazioni che assediano le persone nel mondo moderno, ma diventare offerta e scoperta di un centro liberante, di una sorgente limpida di gioia autentica, non potrà prescindere dalla quotidianità, e non potrà non trovare il suo centro nella liturgia, particolarmente nella celebrazione eucaristica: essa infatti può essere considerata il quadro unificante di tutta l’azione pastorale, in cui tutti indistintamente si ritrovano e a partire dalla quale prendono avvio tutte le iniziative dirette a persone o a gruppi.
La celebrazione liturgica, in modo particolare dell’Eucaristia, non può essere considerata una tra le tante cose che si fanno in una parrocchia; la qualità della preparazione e lo stile della celebrazione devono poter dire eloquentemente che essa è davvero l’evento più importante in assoluto, di fronte al quale ogni attività cede il posto e l’attenzione. Una scelta del genere diventa automaticamente l’atto educativo più significativo della vita di una intera comunità, perché dice la sua fede nel primato di Dio e l’abbandono fiducioso a lui.
Riconciliazione ed educazione
Una seconda sottolineatura va data al tema della riconciliazione. All’inizio di un decennio in cui le Chiese di Dio che sono in Italia si propongono di rinvigorire la loro azione educativa, siamo chiamati ad interrogarci sulla qualità delle relazioni umane, dei rapporti interpersonali, dei rapporti tra le istituzioni e gli individui, tra i vari gruppi sociali ed economici. Il bisogno di riconciliazione emerge in maniera fortissima, non solo nelle coscienze individuali, non solo nelle relazioni dirette, non solo all’interno delle comunità cristiane, spesso tentate da particolarismi, protagonismi, germi di divisione; anche nella società civile emerge fortissima la richiesta di riconciliazione, di riconoscimento reciproco, di tensione al bene comune.
Il percorso quaresimale imposta il cammino di riconciliazione non solo a livello di iniziative esteriori, di pura apparenza, ma partendo dall’intimo della coscienza, chiamata a tornare al Padre, e a ritrovare i fratelli. Siano le nostre Chiese comunità credenti autentiche, luoghi di riappacificazione, in un mondo in cui si moltiplicano segnali negativi. Solo allora potranno aspirare a diventare autentiche comunità educanti.
+ Mariano Crociata
Segretario Generale della CEI
 
Fonte: CEI ‘ Ufficio Liturgico Nazionale

Sussidio Quaresima 2011