28 Aprile 2014

Supplica alla Madonna Greca

Supplica alla Madonna Greca
 
 
In questo anno particolare per la Chiesa di Ravenna Cervia, più che una riflessione sulla parola del Vangelo ‘ così chiara nella richiesta di toccare le piaghe di Gesù per credere da parte di Tommaso e nella riposta del Risorto: ‘Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”  vorrei fare una specie di supplica alla nostra Madonna Greca, e ai due grandi santi Papi oggi canonizzati.
 
 
A Te Vergine Madre, figlia del tuo figlio, la più umile e la più alta di tutte le creature, chiedo di intercedere, con tutta la tua capacità materna, per la nostra Chiesa diocesana di Ravenna’Cervia, perché siamo animati da una speranza viva, vivificante, anche nei momenti della prova e della sofferenza.
 
I fatti dolorosi che accompagnano il cammino quotidiano di tante nostre famiglie, in crisi di risorse, poco protette dalla società, incerte sul futuro dei figli, poco capaci di perdonarsi e di amarsi pagando il prezzo che l’amore comporta’ richiedono che Tu, grande Madre, ci tenga sotto il manto della Grazia. I nostri desideri di vita piena, di felicità e di bene, di salute e di stabilità, di amicizie forti e di fedeltà alle scelte di vita, soprattutto quelle fatte insieme alle persone amate, non troverebbero nessun esaudimento, se Tu nostra Madre ‘ Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele ‘ non fossi la nostra Avvocata e mediatrice davanti a Dio.
 
Fa’ che le nostre piccole preghiere, così povere di orizzonte e di larghezza d’animo, siano superate e arricchite dalla tua benevolenza materna, che ci precede, ci accompagna, ci ottiene dal tuo Figlio molto più di quanto noi osiamo desiderare. Oggi chiediamo una Chiesa più corretta nella pratica dei consigli evangelici, più attenta a tutelare i piccoli, più pronta a difenderli. Ma Tu puoi ottenerci anche molto di più: una Chiesa più cosciente dell’amore ricevuto e più pronta ad amare i deboli, i poveri, i malati, gli anziani, gli immigrati; più pronta a difendere la vita, sempre pienamente umana già dal concepimento; una Chiesa missionaria, più aperta ai lontani anche quando ci offendono o infieriscono su alcuni di noi, solo perché non hanno ancora conosciuto la misericordia del Padre nostro dei cieli’
 
A Te, al tuo Cuore immacolato, chiediamo la vigilanza e la custodia materna dei cuori dei nostri presbiteri e di tutti i nostri educatori; alla Tua preghiera continua ed efficace chiediamo il dono della sapienza spirituale perché ciascuno di noi possa vivere la sua vocazione in modo degno anche nelle prove, nelle lotte, nei casi in cui la vita ci mette di fronte a dei bivii difficili. Alla Tua bontà di Madre amabile, ci affidiamo affinché Tu ci ottenga la misericordia divina per quelli di noi che hanno sbagliato o che stanno sbagliando senza rendersi conto fino in fondo del male che fanno: intercedi per la nostra conversione a Dio con tutto il cuore, l’anima e le forze.
 
 
Il Santo Papa Giovanni XXIII ‘ il 4 ottobre 1962 ‘ a Loreto così pregava Maria: ‘Nei quasi sessant’anni del Nostro sacerdozio, ogni Nostro passo sulle vie dell’obbedienza è stato segnato dalla vostra protezione, e null’altro mai vi abbiamo chiesto se non di ottenerci dal vostro Divin Figlio la grazia di un sacerdozio santo e santificatore. Anche l’indizione del Concilio abbiamo compiuto, voi lo sapete, o Maria, in espressione di obbedienza ad un disegno che ci parve veramente corrispondere alla volontà del Signore. Oggi ancora una volta a voi, dolcissima Madre’, per Noi, Vescovo di Roma e per tutti i vescovi dell’universo di ottenerci la grazia di entrare nell’aula conciliare della Basilica di San Pietro, come entrarono nel Cenacolo gli Apostoli e i primi discepoli di Gesù: un cuor solo, un palpito solo di amore a Cristo e alle anime, un proposito solo di vivere e di immolarci per la salvezza dei singoli e dei popoli.’
 
Ci uniamo a questa Tua preghiera, o Santo Papa Giovanni, e ti chiediamo di ottenere per la nostra Diocesi di Ravenna’Cervia un’accoglienza piena del Concilio Vaticano II: la grazia maggiore che il Cristo ha fatto alla Chiesa nei nostri tempi, grazie a te. La tua preghiera ci ottenga di celebrare una liturgia sempre più viva, semplice, sobria, bella, intensa, di popolo; attenta a non cambiare i ricchissimi testi di preghiera che ereditiamo dalla tradizione e i gesti semplici antichi e nuovi che ci sono prescritti dallo Spirito Santo attraverso i successori degli apostoli, affinché il nostro pregare insieme ci converta, ci santifichi, ci porti a vivere e a offrire la nostra vita per la salvezza di ogni uomo e di ogni donna che vivono qui nella nostra città e nella nostra terra di Romagna.
 
La tua intercessione, caro Papa Giovanni, apra la nostra Chiesa diocesana a mettere all’inizio della sua azione pastorale la Parola di Dio, la Sacra Scrittura, il Vangelo, prima dei nostri progetti, affinché la nostra fede e la nostra testimonianza, la catechesi e la formazione cristiana sovrabbondino della tua Parola e del tuo Spirito. Ottienici unità dentro la Chiesa e pace sulla terra.
 
 
San Giovanni Paolo II ha scritto nella Redemptor Hominis (1979): ‘All’inizio del nuovo pontificato rivolgo al Redentore dell’uomo il mio pensiero e il mio cuore, desidero in questo modo entrare e penetrare nel ritmo più profondo della vita della Chiesa.
 
Se, in questa difficile e responsabile fase della storia della Chiesa e dell’umanità avvertiamo uno speciale bisogno di rivolgerci a Cristo, che è Signore della sua Chiesa e Signore della storia dell’uomo in forza del mistero della Redenzione, noi crediamo che nessun altro sappia introdurci come Maria nella dimensione divina e umana di questo mistero. Nessuno come Maria è stato introdotto in esso da Dio stesso. In questo consiste l’eccezionale carattere della grazia della maternità divina.’ (n. 22)
 
Al te nostro grande Papa Giovanni Paolo II chiediamo: prega per i giovani e le ragazze della nostra Chiesa! Si lascino attrarre dal Cristo, vero uomo e vero Dio; accolgano la sua chiamata a seguirlo sempre, in ogni vocazione, per diventare più umani e più vicini a Dio; facciano fiorire la nostra Chiesa diocesana con la generosità e la novità dei loro gesti e dei loro linguaggi, con i loro carismi e la loro gioia. E ti chiediamo anche di pregare per le nostre famiglie, perché riconoscano di essere chiamata a mostrare al mondo il mistero dell’amore di Dio, nell’unità, nella fedeltà, nella accoglienza della vita e nell’impegno educativo forte e senza sconti verso i figli.
 
Ispiraci un vero dialogo con il mondo contemporaneo, perché la persona umana, la famiglia naturale, la vita in tutti i suoi momenti, la solidarietà con i deboli, i diritti dell’uomo e la sua dignità irrinunciabile, siano quei valori evangelici che trasformino la nostra società anche nelle nostre terre di Romagna, dove già tanti sono sensibili ad essi.
 
La tua preghiera e l’esempio della tua sofferenza portata con amore e con dignità fino in fondo per rendere feconda la tua missione di Padre e Pastore della Chiesa universale, ci guidino come presbiteri e diaconi, come consacrati e missionari a servire l’uomo del nostro tempo, tutto l’uomo e tutti gli uomini, vicini e lontani, facendoli incontrare con il mistero di Cristo. Ottienici con l’aiuto di Maria madre della nostra fiducia, coraggio, franchezza, passione nel chiedere che siano aperte le porte a Cristo, Salvatore di tutti e rivelatore del Dio ricco di misericordia.
 
 
+Lorenzo, Arcivescovo