Sport ed educazione alla Fede. Il 12 aprile un incontro pubblico con Don Albertini, voluto da Ac e Csi

 

Sport ed educazione alla Fede
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 13/2013
      
Il 12 aprile un incontro pubblico con Don Albertini, voluto da Ac e Csi
Il 5 gennaio 1944, la Direzione generale dell’Azione Cattolica approvava l’iniziativa del prof. Luigi Gedda, di intraprendere la costituzione di un organismo specializzato per lo sport, con la denominazione di ‘Centro Sportivo Italiano’. Pur dichiarandosi quale prosecuzione ideale della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane, la stessa nuova denominazione, nei confronti della precedente, voleva indicare una precisa apertura apostolica verso tutta la gioventù italiana e non più limitarsi alle sole associazioni sportive cattoliche.
Nasce così la storia del Csi; la ‘figlia’ sportiva della Azione Cattolica, ha camminato per alcuni decenni a fianco dell’associazione ‘madre’ e poi, fedele alla sua missione di apertura al mondo, ha iniziato un percorso individuale, diventando un colosso sotto l’aspetto organizzativo (13mila società sportive affiliate e 1 milione di tesserati), accreditandosi come il più forte interlocutore cattolico del Coni, nella cui Giunta Nazionale siede ormai da anni con la delega dei rapporti tra sport e Chiesa. Ma a 7 decenni esatti dalla sua creazione, nell’anno in cui il Csi lancia con il placet della Cei la campagna nazionale ‘Un gruppo sportivo in ogni parrocchia’ tesa a consolidare oratori e i ricreatori come fulcri educativi per i giovani, l’associazione ritrova sulla propria strada il desiderio e il bisogno di lavorare con l’Ac e tornare a tracciare insieme percorsi educativi per i giovani.
E’ emblematico ciò che sta avvenendo della diocesi di Ravenna-Cervia, dove il Comitato provinciale del Csi, unico nel Paese, ha creato il ‘Tavolo delle Parrocchie’, una sorta di consulta costituita, oltre che dai dirigenti della associazione, anche da alcuni responsabili di gruppi sportivi parrocchiali della città e condotta in grande sintonia ‘a quattro mani’ con l’Azione Cattolica. Obiettivo del Tavolo delle Parrocchie è quello di restituire loro quella centralità che gli spetta nella educazione alla vita dei giovani, creando opportunità, sotto l’aspetto ludico, ricreativo ma anche formativo che le aiutino a tornare a proporsi alle famiglie come luoghi educativi competitivi, attrattivi e affidabili. Diverse sono le iniziative messe in cantiere: alla Oratorio Cup di calcio a 5 che ogni anni coinvolge sempre più comunità parrocchiali di ragazzi, quest’anno si aggiungeranno le Olimpiadi Parrocchiali del 2 giugno, quasi una sorta di antefatto ludico-sportivo ai Grest 2013.
Ma la prima grande sorpresa, Azione Cattolica diocesana e Csi di Ravenna ce la propongono venerdì prossimo 12 aprile, quando alle 20.30 presso la Sala ‘Forum’ della Seconda Circoscrizione (Via Berlinguer, 11) si terrà un incontro pubblico che le due associazioni hanno organizzato ospitando Don Alessio Albertini, che non solo è Consulente Ecclesiastico nazionale del Csi e Segretario della Commissione Sport nella Diocesi di Milano, ma che tutti conoscono come commentatore sportivo della Rai e brillante scrittore oltre che come fratello del grande campione di calcio Demetrio. Il tema dell’incontro sarà: ‘Sport ed Educazione alla Fede: tra vecchi dualismi e nuove alleanze – Riscoprire l’Oratorio parrocchiale come luogo educativo integrale dei giovani’.
L’incontro, organizzato con la collaborazione anche della Pastorale Giovanile e dell’Agesci, e con il Patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Ravenna, è indirizzato ai giovani delle Scuole Superiori ed Universitari, ai catechisti e agli animatori delle parrocchie, ai movimenti e le associazioni della Diocesi, ai sacerdoti e religiosi, agli insegnanti, agli operatori nel campo dello sport e della educazione, ai genitori e tutte le persone interessate.
Don Alessio ci condurrà per mano attraverso una serie di riflessioni ed esempi vincenti, a riscoprire la centralità della Parrocchia non solo come esperienza religiosa, ma come luogo dove l’educazione alla vita dei giovani, raggiunge, attraverso le molteplici espressioni sociali ed umane, la sua completezza più alta. Una serata, insomma, a cui l’intera comunità diocesana e cittadina non può mancare; una iniziativa che è frutto di una fratellanza tra Csi e Ac che fonda le sue radici nel tempo.
Marco Guizzardi