Si è celebrata a Classe la Giornata del Ringraziamento

Si è celebrata a Classe la Giornata del Ringraziamento
 
La Giornata ha proposto una ragione in più per “ringraziare” Colui che è la Fonte del “rendere grazie”: Dio che si fa Dono in Cristo e al Quale il credente “gratias agit”, confessando, glorificando e benedicendo la Sua bontà, che feconda l’esistenza umana. E’ questo il senso dell’evento vissuto domenica 23 novembre nella basilica di S. Apollinare in Classe: Giornata del Ringraziamento per i doni della terra, con la celebrazione della  S. Messa, il tutto organizzato dalla Coldiretti di Ravenna e dall’Ufficio Pastorale Diocesano del Lavoro, Giustizia, Pace e Custodia del Creato.
La “Signoria” regale, è stato detto, avvicina a Dio “Giudice”. L’uomo sarà giudicato sulla carità, quella carità che è fattiva e che, oggi, significa anche il realizzare condizioni di solidarietà, di promozione umana; quella carità che, risplendendo nel mondo, genera la “società nuova”, capace di esprimersi come “civiltà dell’amore”. Questo pensiero è speculare a quanto affermato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali, nel messaggio dedicato alla Giornata, dove si dice che la “civiltà dell’amore” può sconfiggere la civiltà della mercificazione, su cui punta l’economia dei più forti. “Ringraziare”, ha continuato l’Arcivescovo, vuol dire “gratias agere” a Dio, perché tutto viene da Lui. Va da sé che tutte le nostre risorse, la nostra capacità di lavoro, non possono lasciarsi trasportare dal desiderio di “onnipotenza e di onniscienza”, le quali altro non sono che esaltazione di se stessi. La gratitudine richiama l’umiltà, fatta di intelligenza e di cuore.