Ritiro quaresimale per la Consulta delle Aggregazioni laicali
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 8/2013
Era affollata la sala parrocchiale di San Lorenzo in Cesarea, domenica 17 febbraio, in occasione della giornata di ritiro quaresimale per la Consulta delle Aggregazioni laicali, con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni.
La pagina del Vangelo di Luca (4,1-13), che racconta l’incontro di Gesù nel deserto con l’aspetto più drammatico della condizione umana, la seduzione tentatrice del male e del peccato, è stata spunto profondo di riflessione sul cammino della nostra vita spirituale e sulla nostra fede all’esigente dettato evangelico.
All’amore assoluto e totalizzante di Dio che si incarna e vive ogni aspetto della nostra povertà umana, anche la tentazione ma non la caduta, corrisponde troppo spesso la nostra freddezza incredula e scettica, che giunge a tentare continuamente Cristo, chiedendogli la dimostrazione visibile del suo essere il Messia, soddisfacendo le nostre insicurezze e la nostra povera fede bisognosa di segni e di miracoli.
E’ Gesù il miracolo che attendiamo, ‘ ci ha detto l’Arcivescovo ‘ è sempre e solo Lui il pane che si moltiplica e riempie i tabernacoli del mondo per starci accanto, sempre presente, sempre disponibile per colmare la nostra fame di Dio.
La perenne tentazione che tormenta la condizione umana, poter vivere e operare al posto di Dio e senza Dio, non trasforma le pietre in pane e non ha mai risolto i problemi dell’umanità. Gesù nel deserto ci ammonisce a non anteporre la nostra povertà superba alla potente ricchezza dell’Amore di Dio, silenzioso, umile, nascosto, ma fedele ed eterno.
Questa riflessione ci aiuta a leggere meglio i segni dei tempi in cui viviamo, gli avvenimenti che forse ci disorientano. Se poniamo Dio al primo posto nella nostra vita e rinunciamo ad anteporgli la nostra volontà, i progetti ambiziosi, l’eccessiva fiducia nelle nostre capacità, comprendiamo anche la rinuncia clamorosa di Benedetto XVI, la sua scelta di assoluta umiltà e consapevolezza di essere solo un servo inutile. Il ministero petrino riacquista la sua vera essenza, l’essere un servizio a Dio e alla sua presenza nel mondo, e non l’esercizio di un potere.
Con queste ultime parole Mons. Ghizzoni ha voluto ringraziare il Sommo Pontefice, durante l’omelia della Santa Messa, e rassicurare tutti noi in un momento indubbiamente difficile e complesso. Con il suo gesto di portata storica, Benedetto XVI ha voluto ricordarci che la Chiesa non appartiene al Papa ma solo a Cristo.
Marianella Marni