Rispondere all’Amore si può, anzi si deve!

Rispondere all’Amore si può, anzi si deve!
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 18/2012
                            
La riflessione di un giovane a partire dalla Veglia vocazionale diocesana
Sabato 28 maggio, ore 20.45, Parrocchia di San Vittore, Ravenna. Vado alla veglia vocazionale diocesana in occasione della XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni con mio fratello e due amiche. Non voglio dilungarmi nel descrivere lo svolgimento della veglia, preferisco scrivere in questo spazio alcuni pensieri di un giovane di 19 anni e quello che ho imparato in questa occasione. Avevo appreso di questo evento la prima volta alla Gmg diocesana sabato 31 marzo al Cinema City, quando ad ogni presente (tutti giovani) era stato consegnato un volantino come invito a partecipare. Non avevo preso molto in considerazione l’idea, finché la mia guida spirituale mi ha caldamente invitato a farlo. Non so come mai, ma nella mia testa aveva preso posto l’idea fosse una cosa rivolta soltanto ai giovani. Sbagliato. Al mio ingresso vedo in chiesa oltre a molti giovani delle coppie sposate, capelli bianchi e suore. Lezione del giorno: si può riflettere sulla propria vocazione anche dopo aver imboccato la strada, mentre la si sta vivendo! Sarà che in questo momento della mia vita sono focalizzato sulla ricerca, ma non mi ero mai soffermato a pensare all’importanza di mantenere viva la propria chiamata, di pregare per essa e di continuare a ringraziare il Signore come se non fosse scontata: ho realizzato nella mia testa, non lo è! Una volta acceso, un fuoco va mantenuto vivo. Il nostro Vescovo nella sua riflessione ha detto molte cose, io voglio citare un paio di spunti che mi hanno colpito particolarmente perché sono la risposta perfetta ad alcuni pensieri che mi girano per la testa. Primo: ‘Rispondere all’amore si può’ è il nome che era stato dato alla veglia, e il Vescovo ha cambiato quel ‘si può’ con un più incisivo e categorico ‘si deve!’. Sono d’accordo, penso e spero che chi ha partecipato sia uscito da quella chiesa arricchito e non penso sia stato un grande peso per i giovani presenti rinunciare a una fetta del loro sabato sera, si tratta pur sempre di riflettere e pregare sulla nostra vocazione, ossia in parole povere ‘cosa ci stiamo a fare al mondo’. Penso valga la pena spingere di più per la partecipazione a certe iniziative a partire dalle parrocchie. Secondo: ‘Se non viviamo bene la nostra vocazione, il mondo rimane nelle tenebre’. È una frase che mi è rimasta molto impressa per via di un episodio che mi è successo qualche tempo fa. Una mia amica, su Facebook, mi ha criticato di essere ‘ancora dietro a una religione, pur essendo nel 2012’ aggiungendo di ‘volere dare una svolta’ e che ‘la religione nel 2012 non dovrebbe proprio esistere’. Si potrebbe citare Aldo, Giovanni e Giacomo se si vuole prendere la questione con leggerezza, tuttavia credo valga la pena rifletterci un momento sopra. Per quale motivo nel 2012 ‘una religione’ dovrebbe essere obsoleta? Chi pensa questo non ha mai sentito dire che Dio è amore! Normalmente un’istituzione, una dottrina, un organo o un’organizzazione che non predica altro che Amore non fa male a nessuno, quindi non vedo il motivo per cui debba sparire. Mi dispiace molto che qualcuno pensi certe cose, perché è la dimostrazione che non ha mai fatto esperienza di chi sia Gesù e cosa sia realmente la Chiesa, al di là di discussioni polemiche spesso inutili. Sono sempre più convinto che il cuore dell’uomo non sia in pace finché non trova il Signore e l’unico modo per trovarlo è mettersi in cammino e in ascolto per capire qual è la propria Vocazione, che è poi l’unico modo per realizzarsi pienamente. Come ha detto il nostro Vescovo, noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, perciò se Lui è Amore, noi siamo fatti per amare. Non è una gran brutta cosa’
Francesco Pezzi