Possiamo dirlo?
Libertà di pensiero e vita democratica
Dal “RisVeglio Duemila” N. 37/2014
“Erano 10mila le Sentinelle in Piedi che ieri (domenica scorsa, ndr) hanno invaso 70 piazza italiane per la libertà d’espressione e per il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma. Per un’ora i veglianti hanno sostato immobili nelle piazze leggendo un libro, a un metro di distanza l’uno dall’altro.
Una straordinaria manifestazione di libertà.
In almeno 20 delle piazze in cui erano presenti, le Sentinelle in Piedi sono state fortemente contestate. Gruppi aggressivi hanno urlato insulti e offese nei confronti di chi vegliava silenziosamente accusandoli di essere omofobi. Non solo, a Bologna, Napoli, Rovereto, le contestazioni sono sfociate in lanci di oggetti e aggressioni ai danni delle persone”. Questa la cronaca sommaria di una domenica italiana, raccolta dalla pagina face book di Sentinelle in piedi.
A Ravenna sono state quasi 200 le persone che si sono ritrovate per manifestare il loro pensiero in piazza San Francesco spendendo un’ora in silenzio. In questo caso si è registrata appena qualche contestazione verbale da una ventina di persone, cosa accettabilissima.
Viaggiando su facebook però, qualche ravennate che domenica forse non sapeva dell’evento, ha fatto commenti postumi usando espressioni un po’ più forti e colorite. Ci chiediamo: poco democratiche?
Col passare dei giorni si ha l’impressione che a sostenere la proposta di legge Scalfarotto sull’omofobia ci siano diversi personaggi poco inclini al confronto e alla discussione. È un peccato perché si rischia di riproporre modalità da ventennio del secolo scorso quando non ve ne è assolutamente bisogno. Dall’ultima guerra mondiale, soprattutto dalle nostre parti, ne siamo usciti vivendo la fatica della Liberazione in cui, finito il confronto con gli invasori, diversi orientamenti di pensiero si sono confrontati fra loro dando poi vita alla Repubblica democratica. La libertà di pensiero e la libertà di stampa sono emerse con forza proprio dalle dure esperienze precedenti.
La forza delle Sentinelle in piedi, che condividiamo, sta nell’urgenza di difendere una minoranza debole e silente che non può esprimersi e che va tutelata: i bambini. Hanno diritto ad avere un papà e una mamma e soprattutto a nascere da un atto d’amore gratuito, senza essere fabbricati come oggetti pronti al consumo. Senza dimenticare che il matrimonio è quello fondato sull’unione stabile fra un uomo e una donna e che la famiglia, la cellula base della nostra società. O si deve essere tutti a favore del matrimonio gay, pur non credendoci?
Giulio Donati
Foto: www.ravennanotizie.it