09/02/2012

Ottobre Missionario 2012: 2° settimana

Ottobre Missionario 2012: 2° settimana
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 36/2012
      
La seconda settimana (7-13 ottobre) dell’Ottobre Missionario è dedicata al tema della Vocazione che motiva qualsiasi impegno di annuncio e testimonianza missionaria, come risposta ad una chiamata.
E’ in questa settimana che va intensificato il rapporto con la Parola eterna in un silenzio di meditazione che faccia riscoprire uno slancio missionario nella nostra vita e nel rapporto con gli altri. Questo slancio ci mette in discussione facendoci confrontare con il nostro cotidiano operare, con la verifica della nostra coerenza fra quello in cui crediamo e la pratica del vivere.
Ripetere a se stessi, dopo aver vagliato la bontà delle proprie intenzioni: ‘Il Signore è con te’ aiuta a controllare l’ansietà , a non scoraggiarsi, a cominciare costantemente da capo. ‘Respirando Dio’, senza cadere nella tentazione di riempire gli spazi con tante parole, si recupera il senso di una vita che ha un suo imprescindibile valore.
L’impegno missionario non ci fa ripiegare su noi stessi, ma aiuta a nutrire la speranza in un cammino verso un fine che accomuna tante persone di buona volontà.
Il nostro pensiero riconoscente non può che essere rivolto a quanti si adoperano ‘per mantenere e rafforzare la natura missionaria della Chiesa’ come afferma il Papa nel suo messaggio. Il Concilio Vaticano II e il successivo Magistero della Chiesa ‘insistono in modo speciale sul mandato missionario che Cristo ha affidato ai suoi discepoli e che deve essere impegno dell’intero Popolo di Dio, Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, laici’.
L’attività missionaria sia occasione perché la vita di tutti coloro che professano la fede nella Chiesa sia ‘terreno’ per rinnovare l’entusiasmo di comunicare la fede, ridare solidità e compattezza alle nostre comunità.
La nostra attenzione sia rivolta alle nostre famiglie, perché tornino ad essere il luogo ideale nel quale maturi la vocazione missionaria di ogni persona.
Partendo da situazioni reali, se nella visione del futuro che si manifesta, in modo più o meno maturo, nella risposta alla domanda: ‘Cosa vuoi fare da grande?’ un bambino, che in Chiesa ha sentito le parole del prete dice di volersi fare prete e vivere in Chiesa, i genitori non si disperino e vivano ciò come una grave perdita, ma contemplino questa possibilità, quando il bambino diventerà grande e lo accompagnino nel cammino.
Non ci si può professare cattolici ed invece vivere secondo gli schemi della odierna civiltà che ingessa e snatura ogni slancio di spiritualità deviandolo verso falsi idoli.
Il nostro augurio è che oltre alla famiglia, la dimensione missionaria della vocazione cristiana sia sempre presente negli itinerari formativi di ogni parrocchia e diocesi e nella capacità degli adulti di trasmettere il valore che questo atteggiamento determina nella vita di ciascuno.
Per l’Ufficio Missionario – Anna Martino
 

Approfondimenti e download: www.missioitalia.it