Nuovi sacerdoti a servizio della Comunità

Nuovi sacerdoti a servizio della Comunità
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 47/2013
 
 
Mons. Ghizzoni ha ammesso Edoardo fra i candidati al Presbiterato
 
Festa grande l’8 dicembre alle ore 11 per la comunità parrocchiale di Santerno, per un duplice evento gioioso: la prima visita del nuovo Arcivescovo, Mons. Lorenzo Ghizzoni, e il rito di Ammissione tra i candidati al Sacerdozio di Edoardo Vaida Alin (nella foto un momento della celebrazione), uno dei seminaristi cresciuti nella locale comunità parrocchiale ‘San Sisto II’.
Durante l’omelia, è partendo da Maria che si è sviluppato il ragionamento dell’Arcivescovo. ‘Maria – ha affermato – nasce scevra dal peccato per essere degna di un figlio così importante, il figlio di Dio che, pur assumendo la natura umana ha accettato tutto della nostra condizione, tranne il peccato che ha mai sfiorato la vita di Gesù né quella di Maria che si è conservata, ”piena di Grazia’.
 
Dalla vocazione di Maria, che risponde affidandosi completamente al Signore, è partita la riflessione sul ‘rito’ che ha riguardato Edoardo.
 
‘Un piccolo rito – ha detto l’Arcivescovo – che ci permette di dire che oggi, davanti alla sua Comunità, Edoardo inizia un cammino di formazione in vista del diaconato e del presbiterato’.
 
Mons. Ghizzoni ha sottolineato come nella giornata avessimo di fronte due figure. Da un lato quella di Maria, che può consacrasi totalmente a Dio perché ‘ne è capace per il dono ricevuto da Dio, la Grazia, appunto, che le fa sentire la sua Vocazione ‘particolarissima’, che Ella accetta mettendosi nelle mani del Signore.
 
Rispetto alla seconda figura, siamo di fronte a una vocazione importante, dove un uomo viene chiamato a svolgere un ministero: annunciando la Parola, celebrando l’Eucaristia e guidando, servendola, la sua Comunità per consentire a ogni suo membro di realizzare pienamente la propria vocazione battesimale’.
 
Una vocazione straordinaria che però, rispetto a Maria, ha una differenza, ‘perché ciascuno di noi – ha detto Mons. Ghizzoni – diaconi, sacerdoti, vescovi, Papa, non potrà mai essere capace di una risposta così perfetta come quella di Maria’.
 
 ‘Ciascuno di noi, invece, ha bisogno di una continua conversione, ha bisogno di guardare in faccia le debolezze, i limiti della propria natura umana, sapendo che il Signore si serve anche dei nostri limiti’.
 
Se il Signore si serve di tutto quello che siamo per far valere la sua potenza ‘dobbiamo ringraziare – ha proseguito – proprio la grazia di Dio, l’amore gratuito con il quale il Signore viene incontro alle necessità della Sua Chiesa e, attraverso essa, del mondo intero. Dobbiamo ringraziarlo perché la su grazia, il suo amore ci rendono suoi Strumenti’.
 
Per questo è necessario che i ministri chiedano a Dio di essere convertiti ogni giorno a questo divenire strumenti d’un amore provvidente, rispettoso di tutti, misericordioso, capace di risollevare chiunque da qualunque situazione. Anche la più difficile, la più negativa.
 
L’Arcivescovo quindi, ha avvertito il ‘candidato’ a non credere che sia una ‘conversione’ facile, ‘perché se non c’è questa conversione interiore l’Ordine non sarà mai veramente efficace’.
 
‘Per questo noi, oggi, chiediamo a Dio che Edoardo ogni giorno si metta su questo cammino verso il Suo Amore, perché lo trasformi, lo purifichi e lo rinnovi’.
 
Un cammino in cui non sarà da solo ma accompagnato da Maria Immacolata, a cui chiedere di custodire il suo cuore di Edo ‘per accompagnarlo e proteggerlo dal male e dalla tentazione di voler utilizzare il ministero per sé affinché abbia la possibilità di affermare un giorno con sincerità e verità, come Lei: Ecco, sono il servo del Signore, avvenga anche di me secondo la Tua Parola’.
 
 
Alessandro Bongarzone