Mons. Giovanni D’Ercole a S. Maria in Porto

 Mons. Giovanni D’Ercole a S. Maria in Porto
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 16/2013
 
Mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo Ausiliare dell’Aquila, è stato presente nella Basilica di S. Maria in Porto in due momenti molto speciali, martedì 9 aprile.
Il primo è stata la S. Messa che ha presieduto alle 18.15, durante la quale ha sottolineato la centralità del cuore dell’uomo: è il cuore che ha bisogno di essere guarito e rinnovato da Gesù. I problemi della società di oggi sono l’indifferenza e la solitudine, e finché non c’è un incontro vero con Cristo risorto, la fede dei credenti rimane superficiale. La crisi della famiglia, è una conferma del fatto che il cuore dell’uomo è smarrito e frastornato dai mille richiami del mondo. Ci sono famiglie che soffrono perché non riescono ad avere figli e famiglie che uccidono i propri figli: questo è un sintomo evidente dello ‘sbandamento interiore’ del mondo odierno. Non è qualcosa che può essere risolto da psicologi o sociologi: è il cuore che deve cambiare. Nel Vangelo del giorno, Gesù diceva a Nicodemo che è necessario rinascere dall’alto, ma ciò è impossibile con le nostre sole forze: il Signore deve diventare il cuore pulsante della famiglia e della Chiesa, famiglia di famiglie. L’invito che è risuonato forte è stato ‘preghiamo la Madonna, che è nostra Madre’: Lei ha cura dei suoi figli, Lei mette i nostri cuori in sintonia con quello di Gesù. Solo in questo modo la famiglia ritroverà il proprio posto.
Alla sera, un altro momento molto partecipato dalla Diocesi ha avuto luogo nel Santuario della Madonna Greca. Il giornalista Paolo Gambi ha intervistato Mons. D’Ercole sul tema ‘La Chiesa di Papa Francesco’. Un Pontefice ancora all’inizio del suo mandato, Papa Francesco, una figura molto enfatizzata dai media, a volte in maniera esagerata, quasi a voler intendere che il suo predecessore si muovesse in tutt’altra direzione, mentre invece Francesco è il perfetto proseguimento della linea iniziata già da Paolo VI, intensificata da Giovanni Paolo II e portata avanti da Benedetto XVI. Ciascuno col suo carattere, col suo carisma, con la sua comunicatività.
I media tendono a puntare tutto su questa figura ‘rivoluzionaria’ solo perché nuova, e danno ad intendere che presto vedremo grandi capovolgimenti nella Chiesa di Roma: donne ammesse al sacerdozio, matrimoni fra persone dello stesso sesso, e chi più ne ha’ Vedremo quando Papa Francesco inizierà a proclamare verità taglienti sui grandi temi di attualità, se ancora susciterà tanto la simpatia della stampa. Mons. D’Ercole di sicuro vede in questo Papa una forte azione dello Spirito Santo: siamo ancora nei suoi primi giorni di pontificato eppure giù tanta gente si è riavvicinata ai sacramenti. In più, ha voluto rivelare qualcosa che ha potuto vedere con i propri occhi sia quando Bergoglio era ancora Vescovo di Buenos Aires, sia adesso che è Papa: si comporta con una semplicità e un’umiltà che fanno riflettere. Si sente uno dei tanti sacerdoti che vivono nella stessa casa, uno dei tanti servi del Signore. A tavola, ancora adesso, si siede dove c’è un posto libero.
È questa la vera rivoluzione: il contatto con le persone. Francesco: un nome, una garanzia. Un’impostazione di vita francescana, un’esperienza da gesuita’ Chissà che non sia un tentativo di rimettere la vita consacrata al centro? Di sicuro, un segno di speranza per la vita religiosa. Già ci ricorda Don Tonino Bello, il vescovo ‘della stola e del grembiule’, che era solito incoraggiare così i suoi preti: ‘amate Gesù Cristo e la gente, soprattutto i poveri’.
Maria Chiara Paperetti