Mons. Ghizzoni a Cervia

 

Mons. Ghizzoni a Cervia
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 4/2013
 
Domenica 27 gennaio, in una luminosa e ben augurante giornata di sole, Cervia ha assistito all’ingresso ufficiale del Vescovo eletto, S. E. Mons. Lorenzo Ghizzoni. Accolto dall’Arciprete Don Umberto Paganelli davanti alla Chiesa del Suffragio, il nuovo Pastore ha raggiunto dopo breve processione la Concattedrale gremita di fedeli, dove, secondo rituale, ha ricevuto l’abbraccio ideale dell’intera comunità cittadina attraverso le sue varie rappresentanze civili, militari e religiose, a cominciare da tutti i Sacerdoti del Vicariato, i Cavalieri del Santo Sepolcro, fino ai vari Ordini di Suore operanti sul territorio.
Il Sindaco Roberto Zoffoli, nel suo intervento di benvenuto a nome della città, ha di questa tracciato un ampio profilo. Cervia è ‘La città del sale, ricca di storia e di tradizioni, per molti secoli legata al potere temporale della Chiesa e proprio per la ricchezza dell”oro bianco’, oggetto di rivalità con la Repubblica della Serenissima. Una città, che attraverso il legame con il mare ‘ di cui è emblematico l’annuale rito dello Sposalizio nel giorno dell’Ascensione ‘ ha saputo coltivare il valore dell’accoglienza che significa anche creare i presupposti per la pace tra i popoli. Una città coesa, dove il rapporto tra la società civile e la Chiesa è sempre stato collaborativo e fruttuoso, grazie anche all’opera intelligente ed impegnata di predecessori, alla guida della Diocesi, come Mons. Ersilio Tonini e Mons. Giuseppe Verucchi. Ma soprattutto una ‘città generosa, solidale, dove il volontariato rappresenta una forza viva ed operante nei confronti di chi è più debole ed emarginato, nella quale Lei, Eccellenza, troverà il più ampio sostegno e la più sincera collaborazione nell’ opera pastorale che sta per intraprendere’.
Nell’omelia, che prendeva spunto dal Vangelo di Luca, nel passo rivolto a Teofilo, Mons. Ghizzoni ha messo l’accento sul significato reale dell’intervento di Dio in mezzo all’umanità attraverso l’incarnazione del Suo Figlio. ‘Non un fatto storico, pur perfettamente circostanziato di cui tenere memoria, ma l’evento che, attraverso la testimonianza degli Apostoli, suoi primi seguaci, ha avuto il compito di toccare l’uomo, tutti gli uomini di questa terra nel profondo della loro nell’interiorità, per riscattarli ad una vita nuova. Una vita guidata dalla consapevolezza di essere guidati da un Dio di cui non avere timore, ma dal Dio della misericordia, dell’amore infinito verso tutti i Suoi Figli, dovunque siano, anche e soprattutto verso quelli lontani e smarriti, ancora ciechi e sordi al Suo messaggio di Amore, ma mai per questo abbandonati, anzi sempre cercati. Questo il tratto distintivo che deve caratterizzare un cristiano nella sua vita interiore per estrinsecarsi nelle relazioni con gli altri, nelle parole, ma soprattutto nei fatti. Perché, nella misura in cui, a cominciare dalla famiglia per arrivare alla società, ognuno saprà porre l’Amore al posto dell’egoismo e del proprio profitto, l’uomo raggiungerà la vera realizzazione e la società sarà più giusta e più attenta alle sofferenze ed ai bisogni dei più deboli’. Al termine della cerimonia liturgica, il Vescovo, prima di accomiatarsi, ha salutato i fedeli in un incontro conviviale al Centro ‘Grazia Deledda’.    
Giuseppe Grilli