05/10/2016

Missione per tutti

Missione per tutti

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 36/2016

 

Notizie dal Perù: oltre 200 bambini al catechismo e 25 animatori. In luglio viaggio diocesano a Carabayllo

Quando accompagna i pellegrini in Terra Santa (da dove è appena tornato) lo ripete spesso: “Il pellegrinaggio più difficile è quello che va dalla testa al cuore”. Tutta la diocesi è chiamata a mettersi in cammino su questa strada, quella della missione, soprattutto in questo mese che la chiesa gli dedica, e l’Ufficio guidato da don Arienzo Colombo (anche parroco del Duomo) ha proprio il compito da accompagnarci e “preparare le coscienze portare cioè il Vangelo a tutti”. Un compito che ha molto a che fare con la misericordia, come ricorda questa 90esima Giornata missionaria mondiale (“Nel nome della Misericordia. Annunciare Cristo al mondo”, questo il titolo) che celebreremo anche in diocesi per tutto il mese e in particolare nella marcia e la veglia del 22 ottobre. “Essere missionari significa essere anzitutto testimoni del Vangelo – chiarisce don Colombo –. La carità e la misericordia in questo sono fondamentale perché altrimenti fai selezioni. Ogni cristiano, in virtù del Battesimo e della Cresima deve testimoniare, dove si trova, la gioia del Vangelo: in ufficio, in classe, nel tempo libero. Ecco, il centro missionario ha proprio l’obiettivo di far crescere una coscienza missionaria in tutti”.

Come? Anzitutto con la preghiera: “Per tutto l’anno proporremo una Messa per le missioni, ogni secondo giovedì del mese a Santa Giustina (ore 19) e un lectio, l’ultimo venerdì del mese (ore 20.30 nella parrocchia del Duomo). L’8 dicembre, con la Fiorita dei bambini vogliamo lanciare il messaggio che anche i più piccoli possono essere missionari, e il 24 marzo è in programma la veglia del Martiri missionari, a Ponte Nuovo”. Ma la novità di quest’anno però è una proposta concreta di vicinanza a Carabayllo: un viaggio di conoscenza del Perù e soprattutto della missione diocesana e della realtà sociale nella quale è inserita, in programma a fine luglio e rivolto a tutta la diocesi. “Mi piacerebbe anche ‘lasciare’ qualcuno là – confessa don Arienzo –, a dare una mano in missione per qualche mese. Proprio per questo, in collaborazione con la Pastorale Giovanile, a partire dal nuovo anno proporremo un percorso di preparazione per animatori e missionari”. D’altra parte, le necessità sono tante a Carabayllo. Don Stefano Morini, il sacerdote che guida la missione in Perù, racconta di una parrocchia in costante movimento per rispondere alle tante esigenze soprattutto spirituali della popolazione. “La domenica abbiamo sei Messe (tra la parrocchia principale e le altre tre ‘cappelle’ – ndr) – racconta il missionario in una lettera –: A tutte abbiamo una buona partecipazione (tra le 70 e le 250 persone a seconda della cappella), sempre in crescita. Nei giorni feriali apriremo la chiesa alle 7 per pregare insieme e anche alla sera c’è sempre qualcuno che viene a pregare con noi”. In parrocchia, a dare una mano a don Stefano, ci sono Luciana, Eva e Clever. Circa 200 i bambini che partecipano al catechismo per la preparazione alla prima Comunione e alla Cresima, con 25 catechisti che si ritrovano ogni sabato per un momento di preparazione. In parrocchia c’è anche la preparazione al matrimonio, per la quale don Stefano è aiutato da due coppie.

Da luglio, si tiene ogni 15 giorni un corso di formazione all’evangelizzazione aperto a tutti. E, sempre ogni due settimane si trova anche il gruppo Giovani. La situazione abitativa, però, è complessa, e lo sarà ancor di più, aggiunge don Stefano, appena partirà il cantiere per costruire il grande centro commerciale che sorgerà dietro la parrocchia. “La parrocchia svolge quasi esclusivamente attività religiose – ragiona ancora don Stefano –. Le attività, le cose da fare sono tantissime, il ritmo è molto alto. Bisognerebbe avere almeno un religioso, una religiosa, o un laico/a preparato a tempo pieno e che sappia parlare bene lo spagnolo”.  L’appello è a tutti, ripete don Arienzo, ad essere missionari in tanti modi, in Perù e a Ravenna. In diocesi ci metteremo in marcia, idealmente, verso tutte le periferie del mondo, umane e concrete, sabato 22 ottobre, con la marcia e la veglia missionaria che quest’anno partirà dalla chiesa di San Rocco. Ad accompagnare la preghiera e la marcia, anche quest’anno ci saranno i canti della comunità nigeriana.