10 Ottobre 2013

L’ingresso di Don Gabriel a San Bartolo

L’ingresso di Don Gabriel a San Bartolo
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 40/2013
 
     
Domenica 27 ottobre la Comunità Parrocchiale di San Bartolo, durante la Concelebrazione Eucaristica delle ore 16.30, ha vissuto un momento di particolare gioia, con l’ingresso del nuovo Parroco, Don Gabriel Kakpo Nouyessewa, successore di Don Edoardo Brioschi, che ha retto la Parrocchia dal 18 giugno1958 fino ad alcuni mesi fa.
 
Ad accoglierlo c’erano anche tanti suoi parrocchiani di Madonna dell’Albero e Gambellara, i sacerdoti del Vicariato Suburbano – Don Mauro Marzocchi e Don Stefano Morini – e altri sacerdoti.
 
Mons. Lorenzo Ghizzoni nell’omelia ha sottolineato come le Comunità cristiane abbiano bisogno del ‘Giorno del Signore’. Ogni Comunità dovrebbe avere almeno una Celebrazione Eucaristica ed è importante la partecipazione dei fedeli anche per ravvivare l’amicizia, il percorso dei bimbi e dei giovani. C’è allora bisogno di un pastore che si metta a capo dei fedeli della Parrocchia e che la guidi. C’è bisogno di qualcuno che faccia emergere nei fedeli i doni, i carismi, mettendoli al servizio degli altri. Il Parroco deve compiere il suo ministero, ha detto l’Arcivescovo, non come un dominatore, ma come un capo che è servo. La presenza di un sacerdote in una Comunità ha lo scopo di aiutare tutti a stabilire un rapporto giusto con Dio: egli deve essere la guida nella preghiera.
 
Mons. Ghizzoni, ricordando che Don Gabriel da oggi guiderà tre Parrocchie, ha esortato i presenti alla comunione con le altre, invitandoli a trovare alcuni momenti da vivere insieme. L’Arcivescovo ha inoltre ricordato alla Comunità di San Bartolo di avere, assieme a lui, un debito di riconoscenza notevole verso Don Brioschi. A lui vanno riconosciuti molti meriti. Ha davvero speso quasi tutta la sua vita di pastore con i suoi doni, le sue caratteristiche, l’originalità. E voi – ha soggiunto – dovete continuare a sostenerlo con la preghiera, l’amicizia, andandolo magari anche a trovare presso l’Opera Santa Teresa.
 
Si è poi invocato lo Spirito del Signore, affinché il Parroco e i Parrocchiani formino una sola famiglia, riunita nella fede, nella speranza e nella carità. In seguito Don Gabriel ha proclamato la Professione di fede. I segni portati poi all’altare dai laici hanno messo in evidenza il ministero parrocchiale, il ministero della Parola e della comunicazione della fede, il ministero della presidenza dell’Eucaristia, il ministero dell’accoglienza e della carità, il ministero della comunione pastorale.
 
L’Arcivescovo ha quindi recitato la Preghiera di Benedizione su Don Gabriel, che per mezzo suo ha ricevuto il mandato della cura pastorale di questa parrocchia. Don Gabriel, visibilmente commosso, ha ringraziato gli italiani perché sono stati i primi ad evangelizzare la sua terra di provenienza, il Benin, affermando che egli stesso, ora, si sente missionario.
 
Ha poi portato i saluti del Vescovo della sua terra d’origine. La sorte dell’uomo è nelle mani del Signore ha concluso, sottolineando poi che la fraternità sacerdotale esiste e che lui stesso l’ha toccata con mano.
 
 
Julles Metalli