Legge sull’omofobia
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 42/2013
L’avvocato Cerrelli ha spiegato cosa si nasconde dietro la legge sull’omofobia
Non è una necessità ma un progetto ideologico
‘Non credo che sia giusto consentire a due persone dello stesso sesso di sposarsi’.
‘Ma cosa stai dicendo? Tu sei un razzista, io ti denuncio!’.
Questo dialogo, in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare realtà quotidiana, se il testo della legge su omofobia e transfobia (già approvato alla Camera e che approderà in Senato), dovesse rimanere tale e quale; ho ha chiarito l’avvocato Giancarlo Cerrelli, vice Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, parlando a una folta platea giovedì 7 novembre all’interno del Seminario Arcivescovile di Ravenna, durante l’incontro promosso dalla Scuola di Formazione Teologica.
Introdotto da Don Pierre Laurent Cabantous, che ha letto un messaggio del giornalista Riccardo Cascioli (Direttore di ‘La Nuova Bussola quotidiana’), impossibilitato a partecipare, Cerrelli si è rivolto anche alle persone omosessuali presenti, che hanno manifestato il loro dissenso: ‘Il rispetto per tutte le persone è la base dalla quale partire’, ha detto.
‘Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2358, esprime l’attenzione della Chiesa verso uomini e donne con tendenze omosessuali: ‘devono essere accolti ‘ è scritto ‘ con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione’.
Al nr. 2357, il Catechismo così afferma, ‘Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che ‘gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati’. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita’. Nello stesso paragrafo, è scritto, riguardo l’omosessualità, che: ‘La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile’; per dovere di informazione, aggiungiamo che alcune persone omosessuali, da noi intervistate, negano che il loro stato sia frutto di una devianza, cioè una patologia da curare. D’altra parte però, non mancano i casi di persone omosessuali che, tramite un percorso di vicinanza e di cura, hanno ritrovato la loro identità sessuale, tendente al naturale incontro con l’altro sesso.
Il testo della legge è ‘inammissibile ‘ ha detto Cerrelli ‘, perché mina la libertà di espressione garantita dalla Costituzione (art. 21). Si innesta sulla legge Mancino del 1993 e prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi e la multa fino a seimila euro, per chi ‘incita o commette atti di discriminazione fondati sull’omofobia o sulla transfobia’. Prevede anche delle pene accessorie e delle aggravanti. Pur di giungere allo scopo ‘ il matrimonio e le adozioni fra omosessuali ‘ compromette la nostra libertà di pensiero: un giudice potrebbe considerare discriminatorie anche riunioni come queste, o gli incontri di catechismo, o un’omelia di un sacerdote’.
Il problema più grande, però, è che questa proposta di legge ‘fa parte di quel ‘progetto’ mondiale ‘ cioè l’ideologia di genere, che vuole l’indifferenziazione fra i sessi e l”omosessualizzazione’ della società e che afferma: ‘ognuno percepisce il proprio orientamento sessuale e lo fa proprio, e può anche cambiarlo’. E’ una ideologia che si fa avanti velocemente: i sociologi individuano, ad oggi, già quattordici tendenze sessuali differenti. Essa è uno dei frutti di questa ‘società liquida’ in cui mancano le certezze e si va avanti solo per ‘quello che mi piace sul momento’ e non per quello che è giusto, vero. Ma, se si annullano le differenze sessuali, un domani non ci saranno più ruoli, non esisterà più la famiglia e figli saranno sempre più allo sbando. Così facendo, l’uomo attacca la sua stessa natura e il piano creaturale di Dio’. Questa ideologia è portata avanti anche da istituzioni mondiali, come l’Onu o l’Unione Europea. Non è poi vero, a parere di Cerrelli, che gli omosessuali siano discriminati, anzi: certe fiction o spot e la grande esposizione mediatica ne fanno una ‘categoria’ privilegiata.
La famiglia ‘naturale’ è gravemente minacciata; i nostri figli ‘ come dimostrano altre ‘devianze’ della società (baby gang, prostituzione minorile’) già oggi mancano di punti di riferimento. Figuriamoci cosa accadrebbe se, un domani, l’istituzione familiare fosse azzerata’ Infne la libertà di espressione dei cittadini (non solo cattolici) sarà limitata se la legge passa: che fare?, ci siamo chiesti al termine dell’incontro.
‘Dobbiamo essere missionari ‘ ha risposto Cerrelli ‘. E’ necessario testimoniare la bellezza del Vangelo e della famiglia e scendere in piazza, in tanti, come faremo a Torino’.
Perché, come ha detto Papa Francesco lo scorso 25 ottobre, la famiglia è il centro naturale della vita umana, dove si cresce insieme alla mamma, al papà, ai fratelli.
Contro l’involuzione della società ‘ di cui l’ideologia di genere è solo una delle espressioni ‘ è giunta l’ora, per i cattolici, di riscoprirsi eredi degli Apostoli, capaci, senza paura, di essere luce di Verità per gli altri, perché illuminati loro stessi dalla Parola di Dio.
Fabrizio Casanova