L’Annuncio di Quaresima

 

L’Annuncio di Quaresima
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 6/2013
 
Con l’Annuncio di Quaresima che si è tenuto venerdì 8 febbraio alle ore 20.45 in Cattedrale a Ravenna, siamo entrati nel tempo che precede la celebrazione della Pasqua. Il tema che conferisce alla Quaresima la sua caratteristica è la conversione. Ma conversione e fede sono un binomio inseparabile. La Quaresima guida quindi i fedeli per mezzo del ricordo del Battesimo e della Penitenza, ripercorrendo nelle pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento le grandi tappe di quella storia della salvezza attraverso la quale Dio chiama l’uomo alla fede, all’alleanza, alla vita e dona loro il suo Spirito.
‘Credere nella carità, suscita carità’, questo era il tema che Sacerdoti, Parroci, Religiosi/e e fedeli dell’Arcidiocesi riuniti assieme al nostro Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni, attraverso momenti di preghiera, canti proposti dal coro della Pastorale Giovanile e segni significativi, hanno preso in esame attraverso quattro strade: la Parola di Dio, la preghiera, il dominio di sé, la carità. Ci si è così messi in ascolto di un testo tratto dalla prima Lettera di San Giovanni apostolo (1 Gv.4,7-21) e si è recitata una Preghiera tratta da Sorella Maria di Campello. La Parola di Dio. E’ stato portato all’altare da un diacono permanente il libro della Parola di Dio e sono stati posti alcuni interrogativi. ‘Come entriamo in contatto con la Parola di Dio? Siamo attenti alla sua proclamazione nella Liturgia, e all’omelia? Seguiamo le catechesi? Lasciamo spazio alla lettura e alla meditazione personale?’. E’seguito l’ascolto di uno scritto di fratel Carlo Carretto.
La Preghiera. Una Religiosa ha portato all’altare un po’ di incenso, segno della preghiera che sale a Dio. ‘L’incontro con Dio inizia per noi con la preghiera? La preghiera ha un’incidenza particolare nella nostra vita quotidiana’?. Si è ascoltata poi una riflessione di Suor Chiara.
Il dominio di sé. è stata portata una ciotola con della sabbia, segno del deserto, luogo della tentazione. ‘Noi siamo liberi? Ognuno di noi è libero dalla sete di potere sulle cose e sulle persone? E’libero dai propri condizionamenti, dai propri preconcetti, dall’odio e dal rancore verso gli altri? Ci sforziamo per valorizzare quello che abbiamo? Ci sforziamo di essere veri cristiani? Nel nostro cammino terreno, il Signore ci pone davanti a delle prove. La nostra vita è il deserto attraverso il quale Dio ci chiede di passare per liberarci’.
La carità. Ultimo segno un piatto con dei semi per chiederci se ‘c’è in noi l’urgenza di inventarci gesti nuovi e generosi di accoglienza, di premurosa attenzione, di servizio, di condivisione e perdono?’. Dopo la proclamazione del Vangelo di Matteo (12, 20-26) è intervenuto l’Arcivescovo che ha messo in evidenza come il Santo Padre, per questa Quaresima, abbia proposto una riflessione sul rapporto tra fede e carità. La fede fa nascere il cristiano, ha esordito Mons. Ghizzoni; Dio è carità, amore che ascolta, tace, tollera, aspetta, si mette all’ultimo posto, non vive per sé, ma per l’altro, amore che dona e non pretende. L’invito è a credere che questo amore c’è, che io ho ricevuto l’amore di Dio, è Lui che modella e suscita tutto il bene che è nell’uomo. La fede è generata dallo Spirito Santo in noi; è lo Spirito che ci suscita l’amore di figli, è lo Spirito che sostiene ogni scelta. L’Arcivescovo ha inoltre ricordato che la Quaresima ci invita ad alimentare la fede e a crescere nella carità. Da qui è partito l’invito per alimentare la fede con i mezzi principali della Parola di Dio e i Sacramenti. Mons. Arcivescovo chiede inoltre di riprendere in mano la Parola ascoltata la Domenica; ci vogliono famiglie che s’impegnino a portare i loro ragazzi, i bambini alla Messa. Occorre poi valorizzare il Sacramento della Penitenza. Per crescere nella carità, è bene individuare qualche forma di dipendenza da contrastare e condividere qualcosa dei beni personali, soprattutto in questo tempo di crisi economica, con i fratelli che hanno bisogno. Ha fatto seguito il momento penitenziale e di Adorazione. Dopo l’Esposizione del SS. Sacramento, l’Arcivescovo e i sacerdoti si sono messi a disposizione per le confessioni individuali, mentre venivano proposte all’assemblea alcune preghiere intervallate da canti e da momenti di silenzio. Infine, si è recitata la Preghiera di ringraziamento prima della Benedizione Eucaristica. La nostra Quaresima non sia tanto un insieme di regole e digiuni, ma l’incontro dell’uomo con l’uomo, dell’uomo con gli altri uomini. E’qui che si gioca la nostra credibilità, è così che riveliamo agli uomini l’amore di Dio per l’uomo.
Julles Metalli