L’agire politico secondo coscienza
Sabato 16 novembre presso la Sala Mesini (via di Roma, Ravenna), si è tenuto l’usuale incontro dei cristiani impegnati in politica con l’Arcivescovo, Mons. Lorenzo Ghizzoni, sul tema ‘L’agire politico secondo coscienza’.
Ci sono tentativi legislativi che toccano l’intangibilità della vita umana’. Ha proseguito affermando che la ‘Politica’ comincia a occuparsi di temi etici, spostandosi dalla competenza del campo della giustizia alla deontologia dei valori come oggetto di lotta per l’ottenimento di consensi nella società. Per capirci: la ‘Politica’, oggi, fa propri alcuni temi di squisita etica morale, su cui non ha fondamentale competenza ed è motivata dal fatto che, considerando questi temi superficialmente, essi diventano per essa un bacino di consensi politici. E’ a questo punto che è scaturita da tutti l’urgenza della riflessione sul termine ‘coscienza’. L’Arcivescovo descrive, dapprima, ciò che la coscienza ‘non è’ e poi ciò che essa ‘è’. La coscienza non è cultura, soggettività. La coscienza soggettiva possiede l’ultima istanza nel decidere. Ma in questo modo la religione, la morale, sono attrazione del soggettivo, del sentimento, dell’emotivo, senza inerire all’area della ragione.
e postulati.
Secondo: quando l’etica individuale è teorizzata in etica laica, essa enfatizza il non senso del ragionamento metafisico in un mondo secolarizzato: ciò che conta è individuare una gerarchia di valori umani per garantire la convivenza civile.
Allora, ‘coscienza’ cos’è? E’una luce, così l’Arcivescovo, che viene dalla Luce di Dio. Per capire la coscienza occorre il ‘discernimento’, il confronto con la Parola di Dio, la riflessione sulla testimonianza dei santi, la pratica del bene, i sacramenti. E’ dunque un invito a rispolverare gli angoli reconditi della ragione. In fondo, viene ricordato quello che, da buoni cristiani, sappiamo già da sempre. La ‘coscienza’ la si intuisce nell’inerenza alla legge naturale, che è ‘participatio legis aeternae‘, impressa dentro di noi e che inclina a compiere i dovuti atti finalizzati alla realizzazione della nostra natura. Chiarita la natura trascendente, partecipativa della legge naturale, ecco la questione collegata: qual è la ragione sufficiente della legge umana? La legge umana attiene innanzi tutto all’attività della giustizia. Essa deve essere onesta, giusta, possibile secondo natura, necessaria, mirata alla comune utilità, chiara.
Mirro Amoni
