23 Maggio 2013

La Veglia di Pentecoste

Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 20/2013
 
‘Signore noi ti ringraziamo perché ci hai riunito alla tua presenza per farci ascoltare la tua parola. In essa tu ci riveli il tuo amore e ci fai conoscere la tua volontà. Fa tacere in noi ogni altra voce che non sia la tua e perché non troviamo condanna nella tua Parola letta, ma non accolta; meditata, ma non amata; pregata, ma non custodita; contemplata, ma non realizzata. Manda il tuo Spirito ad aprire le nostre menti e a guarire i nostri cuori. Solo così il nostro incontro con la tua Parola sarà rinnovamento dell’alleanza e comunione con te Dio benedetto nei secoli dei secoli’.
 
Questa è stata una delle preghiere che hanno caratterizzato la Veglia di Pentecoste Cittadina che si è tenuta sabato 18 maggio alle ore 20.45 nella Cattedrale di Ravenna. La Veglia presieduta dall’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni ha dato ampio spazio alla Liturgia della Parola con l’ascolto di tre letture tratte dal libro della Genesi (Gn 11,1-9), dal Libro del profeta Ezechiele (Ez 37,1-14) e dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (1Cor 12, 12-31) alternate dai Salmi 32 e 50. Infine il Vangelo secondo Giovanni (Gv 7, 37-39). L’Arcivescovo ha poi approfondito spiegando il significato delle letture, ricordando che la prima verità della Chiesa è di essere come Cristo. Tutte le membra sono diverse, tutti i doni sono per il servizio, comportano una croce, senza invidia, rancori.
 
Lo Spirito dona questa carità alla Chiesa e ai singoli credenti. E’ lo Spirito di Dio che ci colma di Doni, ci riunisce nell’unità; anche le missioni sono sospinte dal Suo Santo Spirito. Da qui l’invito a pregare per i giovani che si rendono disponibili a qualche servizio missionario, a pregare soprattutto per un cammino di unità che dovrà senz’altro crescere fra di noi, fra i presbiteri, i missionari, i laici. Terminata l’omelia, quattro ministri accendendo una candela al cero pasquale, segno di Cristo Risorto, sono passati nella navata del Duomo accendendo i lumini dell’assemblea. Questo gesto, come ci ha spiegato Don Vincenzo Cetrangolo, richiama la notte di Pasqua, nella Veglia dove vengono accese le candele; è l’invito a ricevere la luce di Cristo nella nostra vita. Ha fatto seguito il Rinnovo delle promesse Battesimali.
Durante la Veglia, l’assemblea ha rinnovato l’esperienza della Chiesa delle origini, la quale inviava alcuni suoi figli non solo a confermare nella fede i propri fratelli, ma ad annunziare con franchezza apostolica il Vangelo ai popoli. Il Diacono Don Matteo Valentini ha pronunciato ai fedeli i nomi di coloro che la nostra Chiesa di Ravenna-Cervia invia ad annunciare il Vangelo: Sofia Brina che svolgerà la sua missione per un anno a Encanada (Perù); Victoria Marino e Simona Felletti che per un mese si recheranno in Kenia. L’Arcivescovo stendendo le mani su di loro, ha pronunciato la preghiera di benedizione, poi dopo aver benedetto le croci, le ha consegnate alle giovani in partenza.
 
Accostandosi al nostro Pastore, le giovani si sono sentite ripetere: ‘Ricevi questo segno della carità di Cristo e della nostra fede. Predica il Cristo crocifisso, potenza di Dio e sapienza di Dio’. Dopo le preghiere dei Fedeli, ciascuno ha posizionato il proprio lumino ai piedi del cero, così che le preghiere assieme all’incenso, salivano al Padre. Un gesto che voleva esprimere il segno del nostro essere discepoli, dietro al nostro maestro Cristo Risorto. Mons. Arcivescovo ha concluso impartendo le benedizione finale con l’auspicio che lo Spirito Santo, che ha riunito i popoli diversi nell’unica Chiesa, ci renda perseveranti nella fede e gioiosi nella speranza fino alla visione beata nel cielo.
 
Julles Metalli