23/04/2015

La Festa Diocesana della Famiglia a San Paolo

La Festa Diocesana della Famiglia a San Paolo
 
Dal “RisVeglio Duemila”  N. 16/2015
 
 
Si è svolta nella parrocchia di San Paolo la Festa Diocesana della Famiglia
La Domenica delle 3 Erre: Relazioni, Riposo, Risorto
 
Quanti colori, allegria e divertimento domenica 19 aprile alla tradizionale Festa della Famiglia! Organizzata dall’Ufficio Diocesano di Pastorale della Famiglia, in collaborazione con l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace e Custodia del Creato e l’Azione Cattolica, s’è svolta presso la parrocchia di San Paolo, a Ravenna.
 
Il significato e il contenuto della festa sono già nel titolo: “La Domenica delle 3 Erre: Relazioni, Riposo, Risorto. Per recuperare la Domenica come giorno di festa”.
 
È stata un’occasione di svago e di riflessione insieme per adulti e bambini. L’ampio spazio verde parrocchiale ha ospitato i “laboratori interattivi”. Tre le aree proposte. La prima riguardava le “Relazioni: quando il cibo diventa solidarietà”: animata dai G.A.S. (Gruppi d’Acquisto Solidali), dal Villaggio Globale per il Commercio equo e dai Coltivatori Diretti con la Campagna Amica. La seconda area era sul “Riposo: il cibo consumato senza fretta diventa elemento per recuperare la dimensione della lentezza”, che favorisce anche l’ascolto reciproco. È stata rappresentata una bella storia. Nella terza area si è raccontato del “Risorto”: il cibo diventa dono”. Un narratore e alcuni padri-attori hanno rievocato con bravura i brani del Vangelo riguardanti Zaccheo e i discepoli di Emmaus. 
 
Cuore della giornata è stato l’intervento di padre Adriano Sella, direttore nazionale della Rete Interdiocesana “Nuovi Stili di Vita”, che ha illustrato agli adulti interessanti considerazioni sul significato attuale del giorno della domenica. Intanto i bambini hanno assistito allo spettacolo musicale di burattini, intitolato “Tu sei speciale”, presentato dalla Compagnia della Ghironda di Forlì. In sintesi, padre Sella ha sottolineato il fatto che la domenica non è il giorno del tempo libero dedicato a mille attività o trascorso nel centro commerciale, diventato per molti la “cattedrale del consumo”, ma deve ritornare ad essere giorno di “festa” della gente! Perciò è importante ascoltare le giuste rimostranze di chi è costretto a lavorare la domenica, come le commesse.
 
La domenica è il tempo delle “Relazioni” d’amore in famiglia, con gli altri e con Dio. Si parla già di “Economia della felicità” e di “beni relazionali”, di cui fa parte anche il tempo che noi dedichiamo alle persone, guardandole in faccia non fugacemente. Quindi, è anche un momento di “Riposo”: la sosta domenicale è un valore umano indispensabile per ritagliarsi un angolo di silenzio, volto alla contemplazione, alla ricerca di risposte adeguate alle profonde domande di senso circa la nostra vita, lontani dall’invadenza continua del consumismo. Ma, la domenica è soprattutto il giorno del “Risorto” che ha spezzato il pane e donato l’eucarestia; che ci ha trasformato in “pescatori di uomini” insegnandoci ad aiutare gli altri; è il giorno in cui Cristo è morto in croce per farci uscire dal pantano della nostra vita – ha affermato padre Sella – e farci risorgere. Tutto questo può avvenire su trew livelli. Quello “personale” richiede un “no” netto alla spesa la domenica: è definito “il voto del portafoglio”, implica “la responsabilità sociale del consumatore”, come l’hanno chiamata i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Aiutiamo a liberare i nuovi schiavi del lavoro che sono in mezzo a noi: i commessi, per lasciare posto ai grandi valori dell’esistenza, che non si comprano ma che abbiamo dentro il cuore. A livello “comunitario” è importante la testimonianza dei cristiani che hanno delle attività, ma non solo. I centri commerciali sono luoghi d’incontro? Le comunità parrocchiali organizzino momenti di ritrovo… come questa Festa della famiglia! Il livello “istituzionale” vede la possibilità di fare pressione sulle autorità amministrative locali, interagire, soprattutto adesso per il problema delle slot machines; tavoli di confronto con gli imprenditori.
 
In concreto, che cosa possiamo fare noi come famiglie? La risposta di padre Adriano è articolata in 5 dimensioni.
 
1. La “festa” vede il pranzo in famiglia, con la televisione spenta; la passeggiata con gli amici; il saluto al vicino di casa.
 
2. La ‘comunità’ parrocchiale che vive come una grande famiglia.
 
3. “L’incontro” è fare le cose “con-passione”, bene-dire gli altri e trovare ciò che ci unisce.
 
4. “Riposo fisico” e “ecologia mentale” portano alla contemplazione. La nostra società è chiamata dai sociologi “la società del fracasso”: senza silenzio non c’è relazione, manca l’ascolto degli altri, si arriva a violenza verbale. Abbiamo bisogno di ascolto reciproco, per assaporare le cose fatte da Dio ed essere meno consumatori compulsivi.
 
5. Il “Risorto” ci deve spingere ad impegnarci in parrocchia, mostrare la gioia del Risorto anche durante la messa, per esempio col canto.
 
“Ecco, – ha terminato padre Sella – la domenica abbiamo l’opportunità di vivere uno stile di vita nuovo, con la bellezza dello stare insieme, senza interesse, ma nella logica del dono, nel primato dell’umano sull’economia. Così anche la settimana sarà più bella. La nostra speranza è in Dio”. Momenti finali della giornata la preghiera di genitori e figli insieme e un gustoso buffet, a km zero. “È bello per noi cristiani incontrarci nel nome del Signore”, parola di papa Francesco.
 
 
Stefania Bonadonna