5 Settembre 2013

L’8° Giornata per la Salvaguardia del Creato

L’8° Giornata per la Salvaguardia del Creato
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 32/2013
 
Domenica 1° Settembre è stata celebrata, nell’incantevole scenario della Pieve del Thò, a Brisighella, l’Ottava Giornata per la Salvaguardia del Creato, con la partecipazione dell’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni, del vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Claudio Stagni, del responsabile della Chiesa Ortodossa padre Dan Gavril Vesea, del comandante del Corpo Forestale dello Stato, dottor Maccarato, del direttore della Coldiretti, Massimiliano Pederzoli, dei Sindaci di Faenza e di Brisighella e del Presidente della Provincia, Claudio Casadio.
 
La celebrazione è stata breve ma densa di significato, alternando momenti di preghiera ad interventi delle autorità. La partecipazione delle circa duecento persone presenti è stata profonda, accompagnata e guidata dal bravo coro dei Cappuccini di Faenza.
 
Nel suo intervento mons. Stagni ha commentato il tema che la Conferenza Episcopale Italiana ha proposto per questa celebrazione: ‘La famiglia educa alla custodia del creato’.
 
La famiglia infatti è maestra dell’arte del custodire: essa custodisce i figli, le cose di casa, usa con sobrietà ciò di cui ha bisogno, senza sprecare. Si potrebbe dire che la famiglia educa alla custodia del creato per il fatto stesso di esistere. Non si tratta solo di fare della buona ecologia per il rispetto dell’ambiente; nel concetto di ‘creato’ c’è molto di più: c’è il richiamo ad un Dio creatore che ha fatto dono del mondo all’uomo perché ne diventi il custode, non solo per sé ma anche per gli altri. E per custodire il creato dobbiamo sforzarci di leggere il creato con gli occhi di Dio che ce lo ha donato, per capire il fine che gli ha dato il Creatore e per seguire le sue leggi, arrivando così ad una vera ecologia umana, che rispetti in tutto la realtà dell’uomo. Non si può infatti invocare il principio di precauzione per gli organismi vegetali geneticamente modificati (OGM), senza applicarlo anche alle ricerche sull’essere umano.
 
Padre Dan ha ricordato che ciò che è stato fatto da Dio nella creazione è bello e duraturo; non altrettanto si può dire per ciò che viene costruito dall’uomo. Proviamo a confrontare la bellezza e la durata di un edificio con quelli di una montagna: non c’è paragone! Allora sforziamoci di custodire il bene della natura, che è anche il bene dei nostri figli.
 
Il dottor Maccarato ha ribadito come la famiglia sia la prima scuola di custodia del creato, con le sue scelte quotidiane contrarie alla cultura dello spreco e a favore del riciclo e del risparmio energetico. È anche necessario provvedere alla riparazione del male fatto perché il creato sia abitabile e accogliente per tutti. A questa stessa mentalità rimanda il Cantico delle Creature di San Francesco. Oggi invece è presente una cultura dello scarto che vede persino l’essere umano come una risorsa che può essere usata e, se fa comodo, scartata. È necessario invece adottare stili di vita sostenibili. Ecco perché il Corpo Forestale dello Stato è impegnato nelle scuole per l’educazione ambientale al fine di promuovere stili di vita ecosostenibili, per la conservazione del patrimonio ambientale: sia naturale che culturale e religioso, alla luce della solidarietà.
 
Il Direttore della Coldiretti ha spiegato che, poichè il creato è la casa di tutti nella quale dobbiamo vivere e lavorare, aver rispetto per il creato equivale ad aver rispetto per noi stessi. Oggi poi, con molte famiglie che soffrono per la crisi economica, curare bene il creato potrebbe essere un grande motore di sviluppo, anche per l’economia. Ormai vediamo che lo sviluppo del nostro paese non può venire dall’industria pesante: pensiamo alla realtà di Taranto, in cui i lavoratori si sentono costretti a scegliere tra ammalarsi o non lavorare più. Cerchiamo attività che portino benessere senza intaccare i beni che Dio ci ha dato: in primo luogo, l’agricoltura. Vogliamo una società coesa che attraverso il rispetto delle regole dia un futuro a tutti. Nel proprio intervento il Sindaco di Brisighella ha sottolineato che da noi l’agricoltura è fonte primaria nella produzione economica, e che famiglia, ambiente e sviluppo economico devono essere collegati in modo virtuoso.
 
Infine il presidente della Provincia ha evidenziato come il patrimonio naturalistico della nostra provincia sia straordinario, e debba quindi essere tutelato e mantenuto con cura. Occorre porre attenzione al patrimonio che la terra ci consegna, anche se cambiare i propri stili di vita costa fatica. Ma soprattutto occorre evitare la stupidità di pensare che i conflitti possano risolvere i problemi del mondo.
 
Goriziano Facibeni