In cammino con Maria

In cammino con Maria 
Dal “RisVeglio Duemila” N. 16/2017   

Lo sguardo di Maria parte dal mare, da dove l’immagine sacra è venuta, e attraverso il Candiano abbraccia luoghi produttivi come il porto, le navi, il cimitero e infine la città. È un rito antichissimo quello che si è ripetuto domenica con la processione della Madonna Greca da Marina di Ravenna fino al Santuario di Santa Maria in Porto. Ma, evidentemente, con un significato ancora vivo e profondo per i ravennati che hanno voluto partecipare in tanti, domenica 23, all’appuntamento in onore della patrona. Segno del fatto che la Madonna rappresenta ancora oggi, in tempi di disorientamento e instabilità, un punto di riferimento per la fede di molti. L’appuntamento domenica era al faro di Marina, nel primo pomeriggio: in molti hanno voluto accompagnare l’immagine sacra nel percorso in motonave fino alla Darsena, in tanti di più l’hanno attesa davanti alla sede dell’Autorità Portuale, dove ad accoglierla c’era anche il mondo civile: il presidente di Ap Daniele Rossi e il sindaco Michele de Pascale e una rappresentanza delle forze dell’ordine. Da qui il corteo si è snodato tra le vie più multietniche della città, con l’omaggio da parte della comunità ortodossa russa della chiesa di via Candiano e attenzione e rispetto da parte di tutti. A Santa Maria in Porto, l’arcivescovo Lorenzo ha pronunciato la preghiera di affidamento alla Vergine Greca, chiedendo “pace per la nostra terra ma anche per le tante in cui c’è violenza, e ancora l’unità per la nostra Chiesa, perché possiamo pregare insieme ai fratelli, e per la nostra Chiesa diocesana, affinché possa testimoniare la ricchezza della fede, la carità e la speranza nella vita eterna”. È stato un giorno di festa per tante ragioni, ha ricordato monsignor Ghizzoni, a margine della Santa Messa che ne è seguita: “ È la domenica della Misericordia, che ci ricorda il dono dell’anno indetto da papa Francesco che abbiamo celebrato, è la domenica in Albis, nella quale i catecumeni battezzati nella notte di Pasqua sono presenti con la veste bianca, è tempo di Pasqua e ricordiamo che il Signore è presente e vivo in mezzo a noi, ed è la festa della Madonna Greca”. A questi, domenica 23 aprile, si è aggiunto un altro motivo di gioia per la comunità diocesana: il lettorato conferito a Luca Bartolini, seminarista in cammino verso il sacerdozio. “ È uno dei segni che la nostra Chiesa sta camminando, pur nelle difficoltà – ha detto l’arcivescovo –. E sta ricevendo doni dal Signore che siamo chiamati a mettere a frutto”. Il brano degli Atti della prima lettura, poi, è arrivato un esempio per vivere il proprio ministero per la comunità: “La Chiesa, dice spesso papa Francesco, dev’essere una piramide rovesciata: pochi al servizio di tanti – spiega l’arcivescovo – e anche i ministeri devono essere così, non piccoli centri di potere ma doni per far crescere la comunità”. Anche il lettorato di Bartolini, che ha al centro l’ascolto e la diffusione della Parola. “Le nostre comunità devono diventare sempre più luoghi del servizio, non sul potere. E una Chiesa costruita sul servizio non può che essere attenta agli ultimi, con un occhio privilegiato per poveri, malati e persone fragili. Sempre attenta alle nuove povertà e alle nuove emergenze: oggi, ad esempio, le migrazioni. Non daremo solo pane, ma la speranza che viene dal Signore risorto”. Lo Spirito Santo aiuta a costruire questa Chiesa, assieme agli uomini di buona volontà si può costruire un mondo più umano e una società migliore. E anche i dubbi, e le difficoltà, ci fanno fare esperienza dello Spirito, del Risorto, al quale dobbiamo dare testimonianza.
 Daniela Verlicchi