Il cammino che insegna
Dal “RisVeglio Duemila” N. 31/2017
Per una diocesi che cammina, servono laici (e giovani) allenati a camminare, soprattutto a livello spirituale. In tanti hanno macinato chilometri quest’estate di campi e proposte di parrocchie e associazioni. Ma due clan hanno scelto di partire per un cammino non solo figurato, come quello che porta a Santiago de Compostela per la loro annuale route.
Il Ravenna 2 di San Biagio è partito all’inizio di agosto con 21 pellegrini e il Ravenna 4 di San Pier Damiano (nella foto), è rientrato domenica sera, 27 agosto, con tutti i suoi 26 componenti.
Un percorso che, come spesso accade, sulla strada, oltre alle difficoltà, permette di condividere vita, gioie e un percorso di fede ma soprattutto di scoprire quanto, anche nel quotidiano, è necessario affidarsi. 117 chilometri a piedi per il Ravenna 4, partito da Sarria il 20 agosto, non sono uno scherzo, soprattutto se suddivisi in 5 sole tappe. “È stato faticoso – conferma Enrico Inferrera, uno dei capi del Ravenna 4 –: ventiquattro chilometri circa, al giorno, con lo zaino sulle spalle e attraversando un terreno in gran parte collinoso”.
La giornata per il clan Ra4 iniziava presto. I ravennati prendevano lo zaino alle 6 ma già a quell’ora incontravamo un vero fiume di pellegrini lungo il percorso. “Agosto è un mese in cui il cammino di Santiago è molto frequentato – racconta il responsabile –. Lungo la strada abbiamo sentito diffondersi un senso di comunità religiosa mondiale, attraverso l’incontro con altri viaggiatori, in particolare ogni giorno durante la celebrazione della Santa Messa”. Che spesso il gruppo di ravennati “condivideva” con altri pellegrini. “Sì – precisa Inferrera – perché tra i pellegrini ve ne sono tanti che cercano, in questa esperienza, un senso alla loro quotidianità, sono persone in ricerca per le quali un’occasione di preghiera, come la Messa, è bene accolta”.Nonostante l’impossibilità di prenotare il pernottamento, la Provvidenza non ha mai fatto mancare al gruppo una tettoia, una palestra, un riparo sotto cui dormire, a testimonianza del grande senso di ospitalità degli spagnoli che vivono lungo il cammino. “Abbiamo, dunque, voluto e cercato di vivere il cammino con lo spirito del pellegrino, un sentimento di solidarietà che nella nostra difficoltà ci ha liberati dal peso dello zaino. Nel crescere dell’entusiasmo generale ognuno di noi ha incontrato il Signore e abbiamo concluso l’esperienza a Santiago, con la cerimonia del ‘botafumeiro” durante la Messa del pellegrino’. Soddisfazione anche da parte dell’assistente del Ravenna 4, don Alain Gonzalez Valdès che ha accompagnato i pellegrini in questa route: “Ho puntato molto – ha detto – sul fatto che questo è un pellegrinaggio, un momento di incontro con il Signore che si realizza attraverso il cammino, il silenzio e la preghiera e devo dire che, al termine, molti ragazzi hanno detto di aver vissuto una intensa esperienza di fede”.Il Clan Ra 2 della parrocchia di San Biagio ha percorso, nella seconda settimana di agosto, il versante portoghese che conduce a Santiago, per un totale di 120 chilometri. “Eravamo in ventisei – dice Andrea Iannone, uno degli scout – compreso don Eduard Alin Vaida che ci ha fatto da assistente. Le cinque tappe sono state piuttosto faticose, ma è stato molto bello incontrare e parlare con pellegrini di altre nazioni, che vivono il rapporto con Dio in modo magari diverso dal nostro, ma che comunque condividono la stessa fede nel Signore”. Anche gli scout di San Biagio hanno vissuto momenti spirituali lungo il cammino, che hanno concluso a Santiago partecipando alla Messa del pellegrino.
Fabrizio Casanova
Clan “Pionieri” Ravenna 4