I Martedì di S. Apollinare: La donna nelle religioni monoteiste
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 9/2011
Metà dell’umanità è costituita di donne, nonostante gli aborti selettivi in Cina e in India. Ma non si può dire che alle donne siano ancor oggi riconosciuti gli stessi diritti degli uomini. In Italia le donne possono votare solo dal 1946 e, nella civilissima Svizzera, il voto federale è stato riconosciuto nel 1976. Dall’Afghanistan dei burqa, alle favelas brasiliane delle ragazzine abusate, ai resort thailandesi dove turisti bianchi comprano per pochi spiccioli bimbe indifese; dal Marocco dove la riforma del Codice di famiglia ha sancito la parità tra uomo e donna solo nel 2004, al Nepal dove ancor oggi la donna è discriminata da oltre cento leggi. No, nel mondo alle donne non vengono ancora riconosciuti gli stessi diritti degli uomini. Bene che vada, si dirà che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Nella storia dell’umanità la donna ha avuto un destino ‘dietro’: madre di, moglie di, sorella di, figlia di. In molti paesi asiatici e africani la donna deve camminare dietro al marito. La storia dell’umanità è stata declinata al maschile: filosofi, teologi, matematici, scienziati, economisti, poeti, pittori e naturalmente politici e generali. Alla donna la casa, gli affetti, la generazione. Si è spiegato il tutto con la complementarietà. Ma la disparità c’è stata e permane. La distinzione delle carriere tra uomini e donne è da tempo che esiste; e, in caso di ugual lavoro, è lo stipendio che è diverso. La tv ci mostra donne o ai fornelli o a pulire la casa o ad occuparsi del proprio corpo, che deve piacere. Naturalmente agli uomini. Dimagrire, truccarsi, combattere i segni del tempo, per essere perennemente giovani, snelle, seducenti. Anche mamme, ma efficienti sul lavoro e belle come prima: donne bioniche.
E nelle religioni come si trovano le donne? In particolare nelle religioni monoteiste, quelle che ci riguardano più da vicino: per andare in ordine cronologico, l’ebraismo, il cristianesimo, l’islam. Di questo tratteranno i ‘Martedì di S. Apollinare’ di primavera nella seconda metà di marzo. La Bibbia è stata scritta e interpretata da uomini, eppure ci sono libri come Rut, Giuditta, Ester che portano nomi femminili e figure straordinarie di donne fino a Maria, la benedetta fra tutte le donne, circondata di onore anche nell’islam. La sapienza ebraica attraverso il Talmud insegna addirittura che il popolo di Israele ‘fu liberato dall’Egitto per i meriti delle donne’. Ma resta vero che la Bibbia ci offre un’immagine di Dio al maschile. Nella storia del cristianesimo, ad esempio, non sono mancate donne ‘eccezionali’, per grandezza ma come eccezioni: la mistica benedettina Ildegarda di Bingen, la francescana Chiara d’Assisi prima donna a scrivere una regola per donne, la domenicana Caterina da Siena, la carmelitana Teresa d’Avila, fino a madre Teresa di Calcutta, la gigante della carità dei nostri giorni. Lo stesso vale certo per le altre religioni monoteiste.
Il mondo femminile ha dato e continua a dare tanto alle religioni: ebraismo, cristianesimo e islam riconoscono questo a sufficienza? Uomini e donne hanno gli stessi diritti nelle diverse religioni? Il femminile è stato e potrebbe essere maggiormente un germe fecondo di dialogo e arricchimento per tutti; un maggiore spazio dato alle donne anche nelle religioni potrebbe rafforzare i valori della fratellanza, dell’accoglienza vicendevole, della pace, dell’amore, fondamentali per la sopravvivenza stessa dell’umanità soprattutto in contesti multiculturali e multireligiosi come il nostro. La donna – amata, temuta, angelicata, segregata – potrebbe rivelarci aspetti nuovi e sorprendenti di Dio.
Per approfondire questo tema di straordinaria attualità per credenti e non credenti, nello spirito di dialogo che caratterizza i nostri ‘Martedì’ e in un riscoperto ‘cortile dei gentili’ recentemente inaugurato dal cardinal Ravasi e dal rettore Dionigi nell’Aula magna dell’Università di Bologna, abbiamo invitato tre relatrici:
martedì 15 marzo, per l’ebraismo, Claudia Milani, docente di ebraico e coordinatrice del Gruppo Teshuvà per il dialogo ebraico-cristiano di Milano (l’incontro sarà coordinato da Maria Angela Baroncelli);
martedì 22 marzo, per il cristianesimo, Adriana Valerio, docente di Storia del Cristianesimo all’Università Federico II di Napoli e presidente della Fondazione Valerio per la storia delle donne (l’incontro sarà coordinato da padre Dino Dozzi);
martedì 29 marzo, per l’islam, Marisa Iannucci, presidente Life, Associazione di volontariato Onlus (l’incontro sarà coordinato da Maria Paola Patuelli).
Gli incontri si svolgono al Cinema Corso in via di Roma 49, nel complesso di S. Apollinare Nuovo, con inizio alle ore 21. Al termine dell’incontro, buffet a tema, preparato da amici delle tre religioni.
Padre Dino Dozzi
Direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi
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