I discepoli di Emmaus
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 6/2013
In queste prime settimane dell’episcopato di Mons. Lorenzo Ghizzoni, abbiamo visto sostituire, nelle parrocchie e negli uffici diocesani, la foto di Mons. Giuseppe Verucchi con quella del nuovo arcivescovo. Gli aspetti che mi hanno immediatamente colpito sono state lo sfondo, nel quale si riconosce l’opera di Marko Ivan Rupnik S.J. e dell’Atelier del Centro Aletti (www.centroaletti.com), la scelta del mosaico, realtà che connota profondamente l’identità della diocesi e della città di Ravenna e, in particolar modo, l’idea di legare il proprio volto all’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35).
L’immagine scelta si trova, assieme a quella dell’annunciazione, nella Cappella del Seminario di Reggio Emilia, un luogo significativo per Ghizzoni che del Seminario è stato rettore, oltre ad aver ricoperto la carica di Vice Direttore del Centro Nazionale delle Vocazioni. I mosaici risalgono all’aprile del 2003 dopo che Padre Rupnik aveva lavorato a Reggio Emilia per l’Ospice Madonna dell’Uliveto(www.centroaletti.com/ita/opere/italia/16.htm).
La scena dell’annunciazione presenta Maria mentre tesse la porpora, un tema caro a tutta quella tradizione artistica che ha attinto dai vangeli apocrifi. L’angelo svolge davanti alla Vergine il rotolo nel quale è rivelata la volontà del Padre: ‘Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù’ (Lc 1, 30-31).
I discepoli di Emmaus sono rappresentati in cammino insieme a Gesù che si fa loro compagno di viaggio. Il sole, ormai al tramonto, compare alle loro spalle. Il rotolo delle scritture, nella scena dell’annunciazione sorretto dall’angelo Gabriele, qui è tenuto da uno dei due discepoli, ignari, entrambi, di come, nelle Scritture, fosse presente il mistero della passione, morte e Resurrezione del Cristo.
Nella foto distribuita in Diocesi il volto del vescovo, su questo sfondo così suggestivo, quasi si aggiunge al numero dei discepoli e, come loro, lascia che il cuore arda nell’ascolto della parola e alla mensa del Signore; al tempo stesso, evoca la sua missione di pastore, in unità con quella di Cristo: come il Signore risorto il vescovo si fa compagno nel cammino, spiega le Scritture e spezza il pane alla mensa dell’Eucarestia.
Giovanni Gardini