I contenuti del Ritiro d’Avvento a Fognano
Gli Esercizi Spirituali di Avvento per adulti e famiglie, organizzati dai gruppi di Azione Cattolica delle Diocesi di Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro e Ravenna-Cervia, hanno avuto come tema: ‘Mosè, Elia, Filippo quando il cielo tocca la terra: figure bibliche per una spiritualità laicale’, si sono svolti come consuetudine all’Istituto Emiliani di Fognano dal 30 novembre al 1° dicembre scorsi, sotto la guida di Don Emilio Centomo (nella foto), assistente nazionale del settore adulti di A.C.
v2 – Ricordati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova…
V6 – Osserva i comandi del Signore, tuo Dio, camminando nelle sue vie e temendolo.
Nel secondo brano (1 Re 19, 1-16)C’è ancora cammino che ci aspetta, la nostra vita va avanti perché Dio ci raggiunge nelle nostre fragilità, perché si fa fragile come noi, non si manifesta nella potenza di un vento impetuoso e gagliardo né nel terremoto che scuote la terra o nel fuoco che divora ogni cosa, ma si fa riconoscere ‘nel sussurro di una brezza leggera’, letteralmente in ebraico ‘in una voce di un silenzio polverizzato, svuotato, frantumato’. Ora la missione di Elia non è più quella di trionfare davanti alle folle sui falsi profeti, né di fare grandi profezie, ma è quella di dedicarsi con tutta l’anima a tre persone, aiutare solo tre persone nel loro cammino di fede, missione piccola ma decisiva, ora che si è messo dietro al Signore, al servizio dei suoi disegni.
è esattamente parallelo al brano sui discepoli di Emmaus: in Luca il senso della storia parte dalla vita dei discepoli, dalla tragica esperienza del fallimento delle loro attese, per giungere alle parole che Gesù spiega a loro; negli Atti invece si parte dalla Parola, da Isaia, e si arriva all’esperienza di vita. La prima comunità cristiana sta vivendo un momento di grande persecuzione, Stefano ha subìto il martirio ed è in questo contesto che un angelo appare a Filippo: ‘Alzati e va sulla strada che scenda da Gerusalemme a Gaza, essa è deserta’. Il verbo del testo originale in greco è lo stesso usato per la risurrezione, alzati, risorgi; anche noi risorti nel battesimo, ci troviamo nella strada deserta del nostro cammino di vita. Filippo si avvicina all’eunuco che sta leggendo il profeta Isaia e gli chiede ‘Capisci quello che stai leggendo?’, si potrebbe tradurre: conosci quello che stai leggendo? La parola letta rimane per te al livello superficiale o la fai penetrare dentro di te per trasmetterla anche agli altri, conosci cioè quello che fai conoscere?
‘Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua’. Come nel brano dei discepoli di Emmaus, Gesù percorre un tratto di strada con loro, così anche Filippo accompagna l’eunuco nella discesa nell’acqua, non lo lascia solo ma gli sta accanto, mentre gli trasmette la buona notizia la riceve a sua volta, perché tutte le volte che facciamo qualcosa per gli altri, riceviamo a nostra volta la grazia. Alla fine Filippo scompare rapito dallo Spirito, come in Emmaus ‘Gesù sparì alla loro vista’: perché come ogni educatore accompagna il discepolo per un tratto di strada per poi lasciarlo proseguire da solo, così anche i genitori devono lasciare andare i propri figli per la loro strada. Dio infatti arriva prima di noi, Lui porta avanti il Suo progetto, non siamo soli mentre portiamo il peso delle nostre fatiche lungo il cammino della vita.
