Fede e web
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 3/2012
Si è tenuto martedì 17 gennaio presso il Seminario Arcivescovile di Ravenna il secondo incontro del corso di ‘Gettata la Rete’ Fede e web’ presso la Scuola di Formazione Teologica ‘S. Pier Crisologo’ di Ravenna, relatore il professor Domenico Simeone docente di Pedagogia generale e sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presidente della Confederazione Italiana dei Consultori di ispirazione cristiana, direttore editoriale della rivista confederale e membro del comitato di redazione della rivista ‘La famiglia’.
La relazione del professor Simeone – ‘Educare alla rete, educare con la rete’ – ha condotto i presenti a una profonda riflessione sulle problematiche educative legate al web, questo nuovo scenario che ha modificato velocemente le relazioni, i rapporti esistenti fra generazioni diverse, il ruolo educativo delle famiglie e il rapporto genitori e figli.
Uno scenario nuovo, cambiato nel giro di 10 anni, e del quale riusciamo solo in parte a renderci conto. Uno scenario nuovo, a noi la sfida se abitarlo con intelligenza oppure rinnegarlo e rifugiarci in un mondo diverso.
Le parole di papa Benedetto XVI nell’Enciclica ‘Caritas in veritate’ sono di grande aiuto: ‘Connessa con lo sviluppo tecnologico è l’accresciuta pervasività dei mezzi di comunicazione sociale. È ormai quasi impossibile immaginare l’esistenza della famiglia umana senza di essi. Nel bene e nel male sono così incarnati nella vita del mondo che sembra davvero assurda la posizione di coloro che ne sostengono la neutralità, rivendicandone di conseguenza l’autonomia rispetto alla morale che tocca le persone’.
Le parole del Papa ci invitano a dare uno spessore morale a questa nuova realtà.
Come è già avvenuto in passato per nuove conquiste dell’umanità, lo strumento tecnico di per sé, apre nuove opportunità, positive o negative, dipende molto dall’utilizzo che se ne fa. Il rapporto fra le generazioni si è modificato, aumenta il digital divide. Sembra che chi è più giovane e si sta affacciando adesso alla vita sociale sia portatore di un sapere, di una conoscenza, di una esperienza maggiore rispetto a chi ha vissuto più a lungo e questo mette in crisi il rapporto fra le generazioni.
Questo ci mette di fronte a un rischio in ambito educativo che è quello di aumentare lo iato del rapporto fra le generazioni e di non dare il giusto peso e il giusto valore a quel dono che chi ha vissuto di più può dare a chi sta iniziando il cammino della vita. Se si esce dal ristretto ambito delle competenze strumentali, ci accorgiamo che in realtà, chi è più giovane, ha ancora bisogno di confrontarsi con gli adulti,rispetto alle questioni di fondo, quelle che danno senso alla vita delle persone, alle domande fondamentali sul senso della vita, sul significato della sofferenza, dell’amore.
Il ruolo educativo degli adulti, genitori e insegnanti, diventa fondamentale per un confronto costruttivo, un aiuto concreto per scindere reale e virtuale, dare identità al proprio io e contenere il rischio della spersonalizzazione, riscoprire la differenza fra superficie e profondità e soprattutto, aiutare i ragazzi a capire i limiti e i rischi di un uso improprio del web (anche a livello legale). Come genitori, occorre essere consapevoli di uno scenario nuovo, da non demonizzare, imparare ad usare i nuovi media, comunicare e ascoltare i ragazzi e soprattutto, riappropriarsi del proprio ruolo di adulti e regolare insieme ai figli l’utilizzo consapevole dei media. Don Renzi, con la relazione ‘Stare connessi con gli altri e con il mondo: possibilità e rischi’, chiuderà martedì 7 febbraio sempre alle ore 20.45 in Seminario, questo ciclo di incontri.
Giulia Plazzi
P.s. Piccola battuta. Anch’io per scrivere questo articolo ho utilizzato un registratore digitale, un portatile, internet e un indirizzo di posta. Potremmo davvero farne a meno?
