Esercizi Spirituali cittadini a S. Giustina

Esercizi Spirituali cittadini a S. Giustina

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 13/2011

Durante la prima settimana di Quaresimadal 15 al 17 marzo ‘, nella chiesa di Santa Giustina a Ravenna si sono tenuti gli ‘Esercizi spirituali cittadini’, predicati da Don Fulvio Bresciani (Parroco del Santissimo Redentore) con possibilità di fruirli in due sessioni giornaliere: pomeridiane o serali. L’evento di cui parliamo è stato un ulteriore sviluppo del Corso diocesano di formazione, ‘Fraternità e Corresponsabilità, iniziato lo scorso autunno e che ha dato vita a numerose iniziative. Don Gianmaria Orlandini, Vicario cittadino e Parroco di S. Lorenzo in Cesarea, è stato presente a tutti i momenti formativi e di preghiera: meditazioni, Santo Rosario, Adorazione e Celebrazione Eucaristica.

Le riflessioni di Don Fulvio, sempre molto profonde e stimolanti, hanno sviluppato essenzialmente le seguenti domande:
Perché la comunione fraterna?
Come realizzarla?
Esiste una logica diversa nel vivere il nostro impegno all’interno della Chiesa?
Siamo consapevoli del dono dello Spirito Santo ricevuto col Battesimo?
Ci lasciamo sostenere da questo infaticabile Aiuto divino?
Siamo fratelli, non in virtù della nostra buona volontà di mantenere rapporti buoni con tutti, come fanno quelli del ‘mondo’, ma ci ha resi ‘fratelli’ l’Unico Padre nostro. E’ una comunione invisibile, a cui abbiamo il potere di dare una pregnanza inestimabile, che si esprime concretamente, dapprima nell’entrare in contatto col fratello e poi nel cercare oggettivamente il suo bene anche a costo di rinunce, fino a dare la vita per la sua salvezza. Come è possibile mettere in pratica questo modo nuovo di essere testimoni della fraternità, considerando i tanti limiti umani? Se prendiamo coscienza che per noi la salvezza è certa, nonostante i nostri tanti peccati, in virtù del Sacrificio del nostro Fratello Gesù sulla Croce, allora possiamo trovare la motivazione giusta e il coraggio per amare ‘come’ Lui ci ha amati. Mangiando il Corpo di Cristo, che è Presenza Reale e lasciando crescere l’intimità col Suo Cuore Misericordioso, centro fondamentale del suo essere uomo e Dio e sostando davanti all’Eucaristia (nel nostro caso, solennemente esposta giorno e notte nella chiesa di S. Maria Maddalena in via Corrado Ricci), possiamo trovare la verità di noi stessi, gustare la povertà dei nostri limiti e sentire che sono amati anch’essi, per lasciare che l’Amore ci guidi alla gratuità e alla fraternità. La comunione fraterna è una testimonianza efficacissima (Siate uno affinché il mondo creda) esegno concreto del messaggio evangelico; ci permette anche di scoprire il nostro posto nella Chiesa. Di qui la corresponsabilità, il sentire che la Chiesa ci appartiene e che noi apparteniamo ad essa (senza aspettarci che ci dia quello che ci ‘spetta’, cosa che mai ci ha promesso, ma accogliere ‘solo’ quello che ci offre: la salvezza!), il dovere/piacere di integrare nella nostra vita la logica  della mitezza e dell’umiltà, del vincere il male con il bene, della pratica delle opere di misericordia’ L’opzione fondamentale per Cristo, cioè la decisione di mettere Lui al centro della nostra vita, costi quel che costi, deve essere il criterio per ogni scelta, il fondamento di ogni speranza, la fermezza di una fede capace di ‘sfidare’ la Parola, affinché succedano ancora i miracoli. La straordinaria logica di Dio è quella di scegliere, per perpetuare la sua missione nel mondo, i ‘deboli e gli stolti, i pubblicani e le prostitute’. ‘Quando sono debole è allora che sono forte’, afferma San Paolo: il mio limite è la mia forza, perché è proprio nella mia povertà che sono chiamato a dire il mio sì; devo prendere coscienza di me stesso, perché Cristo vive nel mio intimo, perché la grazia è da cercare dove abbonda il peccato e non solo quando mi sento ‘bravo e degno’. Per annunciare Cristo è fondamentale essere costantemente presenti a se stessi, perché Cristo vive in me. Evangelizzo con la forza dello Spirito Santo, così come sono, scoprendo senza paura la debolezza, la stoltezza, a volte anche un po’ l’assurdità della mia vita, ‘ri-scegliendo’ il Battesimo come vocazione per presentare al mondo Cristo con la mia vita. E il bagaglio ricevuto in dotazione, sono i Doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio, che mi accompagneranno e sosterranno nel cammino per uscire con fiducia dalla ‘mia terra’ e andare là dove sono chiamato. Solo lo Spirito Santo, che è l’eredità di Gesù ai suoi, mi può rivelare il mio posto nella Chiesa e il progetto particolare di Dio sulla mia vita. Permettiamo dunque, senza ulteriori tentennamenti, allo Spirito di Cristo di effondersi in noi e attorno a noi, perché Egli è la Verità; attraverso Lui possiamo avere accesso al mistero divino, che ci permette di portare a tutti, generosamente, la salvezza di Dio.
Rossella Gatti