14 Ottobre 2013

Dalla tratta al femminicidio: Il Convegno promosso dall’Opera di Santa Teresa

Dalla tratta al femminicidio: Il Convegno promosso dall’Opera di Santa Teresa
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 37/2013
 
‘La sofferenza e la liberazione della donna nella monodia liturgica cristiana occidentale‘, concerto della Schola Gregoriana Femminile, nella magnifica cornice della Basilica di San Vitale, ha introdotto il Convegno ‘La violenza sulle donne: dalla tratta al femminicidio’ svoltosi mercoledì 2 ottobre presso la sala Cavalcoli di Ravenna, organizzato dall’Opera di Santa Teresa, in collaborazione con l’Unesco e l’Università di Ferrara.
 
In apertura l’attenzione è stata rivolta ai molti giovani studenti presenti rappresentando la speranza del futuro, non trascurando che nell’ acquisire la coscienza di quanto non sia facile difendere la civiltà, una conquista mai deve essere data per scontata perché ha a che fare con molteplici retaggi culturali, ed occorre un rinnovamento culturale come espressione del riconoscimento della dignità di ciascuno di noi come rispetto che ciascuno deve all’altro. ‘Un tema non solo scelto perché ci sembra di grande attualità ‘ ha introdotto Mons. Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia ‘ ma perché siamo giunti attraverso una progressiva coscienza a scoprire tutti quanti, le istituzioni, soprattutto quelle educative, tutte le singole persone che dobbiamo fare un passo in avanti, un salto di qualità. C’è bisogno di un cambio di cultura, un’attenzione particolare a rivelare quanto sia cresciuta all’interno delle nostre istituzioni ecclesiali questa coscienza da sostenere in ogni caso, ma soprattutto nel caso del più debole, delle donne. L’Opera di Santa Teresa è stata fondata da un sacerdote che ha voluto dare spazio agli ultimi e ai rifiutati da tutti ed è stato aiutato da delle donne che insieme hanno realizzato questa Opera che oggi ha molteplici attività tutte volte alla promozione della persona, all’accoglienza alle persone più fragili’.
 
Suor Eugenia Bonetti, dapprima missionaria in Africa, attualmente responsabile dell’Ufficio tratta, donne e minori della Usmi, (associazione che raccoglie le 650 suore delle congregazioni femminili.) si è definita Missionaria della strada e della notte, per dare l’opportunità a donne rese schiave dai sistemi della nostra società l’aiuto di ritornare donne, attraverso un lungo percorso di re-integrazione. Esperienze religiose sul campo dell’Associazione Giovanni XXIII con il servizio antitratta attraverso le unità di strada sono state spiegate da Don Aldo Buonaiuto. Vi è stato un intenso lavoro multidisciplinare per l’intera giornata che ha visto l’avvicendarsi di criminologi, psichiatra, medici legali, sociologo, il rappresentante dell’Unesco, Associazione Linea Rosa, Dirigente Squadra mobile, avvocati, professori universitari, l’Ausl, la Regione Emilia Romagna, e un poeta.
 
Il restituire il senso delle parole è quella cosa che mette ordine dentro di noi e il termine femminicidio non nasce per caso, dietro questa parola c’è una lunga storia di donne che vale la pena di conoscere. Fu utilizzato dall’antropologa messicana Marcela Lagarde, a Juarez, città di frontiera nel nord del Messico, dove nel 1993, centinaia di donne vennero rapite quotidianamente, stuprate e assassinate nella totale indifferenza da parte del Governo e delle autorità. Femminicidio è ‘la forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti in ambito pubblico e privato, attraverso vari comportamenti maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, ponendo la donna in una posizione indifesa e a rischio, può essere messo in atto il tentativo di uccisione della donna stessa, o dei figli esposti alla violenza convissuta, alla morte violenta da parte del partner od ex partner, non da uno sconosciuto. Esteso ai matrimoni forzati, alle non ancora scomparse mutilazioni genitali delle bambine’.
Don Paolo Pasini, direttore dell’Opera Santa Teresa ha così concluso: ‘iniziare a conoscersi, il lavorare in rete, in regia di sistema, queste le aspirazioni che sono emerse: potranno mettersi insieme, dunque appuntamento al 1° ottobre del prossimo anno’.
 
Cinzia Medri