Conferimento del Mandato ai Catechisti
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 35/2011
Domenica 25 settembre, in Cattedrale, l’Arcivescovo ha conferito il Mandato ai Catechisti
‘Educare alla vita buona del Vangelo’
Domenica 25 settembre 2011 nella Cattedrale della Risurrezione in Ravenna si è tenuta la celebrazione annuale per il conferimento del Mandato diocesano ai Catechisti, promossa dall’Ufficio Catechistico Diocesano di Ravenna-Cervia .
Ci siamo ritrovati, venendo da esperienze e realtà diverse, dai luoghi più diversi della nostra Diocesi e tutti insieme per compiere una missione: educare attraverso la catechesi alla vita del Vangelo.
La cerimonia, presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi, è stata strutturata in tre parti, secondo un cammino catecumenale: una di annuncio, una di conversione ed una conclusiva di celebrazione.
Ben si è dipanata l’omelia del Vescovo sull’annuncio: testimoniare, vivere e annunciare la Parola significa trasmetterla in maniera ‘viva’.
I bambini, i ragazzi, vanno aiutati da noi catechisti a far parte viva della Chiesa: pescare, seminare, gettare le reti.
Splendida l’immagine dal Vangelo secondo Matteo: ‘Ecco, il seminatore uscì a seminare ”.
Quei due verbi ‘ uscì ‘ e ‘ seminare’ da sempre ci fanno riflettere sul nostro mandato e da sempre ci rinnovano suggestioni. Mons. Verucchi ha affermato una grande verità : ‘Il resto lo fa Lui”.
Il secondo passaggio è la conversione dell’annuncio in vita vissuta. Qui toccanti la testimonianza di due giovani catechiste che hanno da poco vissuto l’una l’esperienza dell’incontro col Papa a Madrid e l’altra ha partecipato al Congresso Nazionale di Ancona.
La prima testimonianza è stata quella di Miriam che ci ha parlato con la semplicità del suo cuore su come l’esperienza ha prodotto in lei dei mutamenti: lei che era partita un po’ dubbiosa e che invece è riuscita a tradurre ciò che avveniva intorno a lei in volontà divina. L’attesa del discorso del Papa reso impossibile dal temporale improvviso si è mutato nel suo cuore da disappunto a messaggio divino. Riesce a vedere in ciò un atto divino: Lui lo ha fatto apposta, per renderci più fratelli sotto la cerata che ci ha protetti tutti insieme e che ha protetto i nostri vangeli. Si è portata a casa una fede giovane, Miriam. La testimonianza dal Congresso Eucaristico di Ancona intitolato ‘Signore, da chi andremo?’ è stata più ricca di contenuti sul ‘trasmettere’ in senso teologico che significa comunicare verità rivelate da Gesù e dagli apostoli, cioè trasmettere integralmente la Parola di Dio.
In Emmaus Gesù scompare alla vista degli apostoli nel momento stesso in cui viene da loro riconosciuto: sta a noi renderlo vivo, colmi di stupore per un Dio che si mette nelle nostre mani.
La sproporzione, nella logica del bisogno (cinque pani e due pesci) si supera solo con la fede.
La terza parte della giornata si è svolta con la celebrazione: nei sacramenti incontriamo l’Amore di Dio.
‘E’ nell’incontro con Dio’ che la testimonianza diventa vera,cercando nelle esperienze quotidiane l’alfabeto per comporre le parole con le quali ripresentare al mondo l’amore infinito di Dio’ (da ‘Educare alla vita buona del Vangelo – Orientamenti pastorali della Cei per il decennio 2010-2020’).
Rossella Bassi