12/04/2013

C’è un tempo per… la semplicità

C’è un tempo per’ la semplicità
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 14/2013
 
In un tempo complesso ritrovare il gusto delle cose semplici può essere la via per tornare a sperare.
La semplicità ci aiuta a riscoprire l’essenziale in ogni campo dell’esistenza.
La semplicità è un’ancora a cui legarci in un momento tanto turbolento quanto fragile.
Semplicità significa rigenerarsi attraverso un cammino di purificazione che porta via ogni incrostazione e sovrastruttura.
Credo che sia questa la via indicata da Papa Francesco.
Lo è come uomini di fede, ma penso che lo debba essere per tutti, anche per i non credenti.
E’ una purificazione che parte necessariamente dal cuore.
Un cuore docile all’ascolto dell’Altro e degli altri; un cuore tenero che sappia accogliere la fragilità degli altri, rilasciando sentimenti di benevolenza che sola dà fiducia e crea legami saldi, anche in famiglia.
Un cuore che ha pazienza e per questo sa essere forte.
Fortezza e mitezza; mitezza e fortezza: la roccia rende salda la casa.
Un cuore che sa dare sempre una nuova occasione anche nell’errore e per questo è misericordioso.
C’è bisogno come cristiani; c’è bisogno nella chiesa, nelle famiglie, nella società.
C’è bisogno di recuperare semplicità ed essenzialità nelle relazioni private, ma anche nei rapporti pubblici.
Sì, anche a livello pubblico tra istituzioni (stato, chiesa, magistratura, politica) c’è bisogno di un recupero di rapporti semplici, essenziali, che vivono di fiducia reciproca per il bene di tutti.
Un recupero di rapporti che vive anche di rispetto e non di pregiudizio, che sa individuare le cose essenziali che sappiano dare speranza alla gente, in particolare ai giovani.
Enrico Saviotti