3 Febbraio 2014

C’è un tempo per’ connettersi e per incontrare

C’è un tempo per’ connettersi e per incontrare
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 4/2014
 
 
Di Enrico Maria Saviotti
 
‘Internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio’.
Il Santo Padre nel Suo messaggio inviato in occasione della 48esima giornata delle comunicazioni sociali invita a guardare in modo positivo allo sviluppo della rete e delle c.d. strade digitali.
 
I mass media, in generale, ‘possono aiutare a farci sentire più prossimi agli altri’ e ‘a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa’.
 
Tuttavia, l’attuale mondo dei media, in particolare dell’era digitale, non è esente da limiti.
 
Velocità dell’informazione porta all’assenza di riflessione; varietà delle opinioni, spesso anonime e amplificate, può apparire come una ricchezza, ma più facilmente può essere manipolata ed usata per fini strumentali; il desiderio di entrare in comunicazione con molti finisce per impedirci di entrare in comunicazione con chi è più vicino.
 
E’ vero che la comunicazione rischia di diventare frenetica e la notizia di adesso supera quella di un secondo fa e così via.
Si rischia di entrare in un corto circuito comunicativo dove tutto e tutti si bruciano.
 
Non si può dimenticare i recenti risultati di un’indagine del Censis sul consumo dei media da parte degli adolescenti, presentato lo stesso giorno del Messaggio del Papa.
 
Da questa indagine risulta che il 40% degli adolescenti italiani ha un televisore per uso personale e la metà guarda i programmi senza il filtro e il controllo dei genitori.
 
I genitori appaiono più preoccupati dell’utilizzo del personal computer, sia per l’attivazione di giochi (la radice della ludopatia degli adulti!),  sia per la tutela della privacy, sia per l’uso indiscriminato di social network e per la possibilità di incontri che possano ledere il minore.
 
Di fatto è possibile registrare come i ragazzi (anche i bambini!) e gli adolescenti siano immersi nel personal computer, negli I-pad, negli smartphone e nel mezzo televisivo, sviluppando delle vere e proprie dipendenze.
Il Santo Padre invita a recuperare la positività degli strumenti di comunicazione di massa e i mezzi digitali allenando la calma e la riflessione e dando la possibilità di fare esperienza di umanità autentica.
 
Riprendendo l’esperienza della Parabola del Samaritano e del racconto dei Discepoli di Emmaus, Papa Francesco esorta a scoprire prima nel nostro cuore e nella nostra anima il desiderio dell’incontro, dell’ascolto dell’altro e del farsi prossimo.
Solo così si supera il rischio di non farsi bruciare dal desiderio di connettersi, o di iper connettersi, ma si dà spazio all’incontro reale e autentico.