Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 21/2013 L’attuale Pontefice sta evidenziando quanto sia importante la comunicazione nell’azione evangelizzatrice. La scelta di celebrare la S. Messa quotidiana a S. Marta è una strategia vincente. Se facciamo caso in questo modo Papa Francesco ed il suo messaggio sono al centro dell’attenzione dei media quotidianamente. Il modo di comunicare del Papa, dato non solo dalle parole, ma anche dai segni e dai gesti, traccia il diverso stile rispetto a quello del suo predecessore. Benedetto XVI è stato certamente uno dei più grandi teologi dell’ultimo secolo. Eppure la profondità del suo pensiero non sempre ha trovato l’adeguata accoglienza da parte della maggioranza dei fedeli, forse per un difetto di comunicativa. Non c’è dubbio, poi, che Papa Francesco evidenzi quale potente ruolo di annuncio e comunicazione della fede abbia l’omelia. Brevità, essenzialità, incisività. Sono caratteristiche peculiari del suo parlare. Un solo concetto che viene ribadito più volte, generalmente tre, in un discorso breve. Il Papa si preoccupa non solo di quello che dice, ma soprattutto di chi ascolta. Questo mi pare il grande segreto del suo successo: l’attenzione al popolo che si traduce anche nello sforzo di farsi comprendere per annunciare la Buona Notizia. E tutti lo capiscono, anche i più distanti o i più tiepidi. Troppo spesso la gente assiste alle omelie con lo sguardo spento e il cuore mono-tono. Discorsi lunghi, parafrasi interminabili delle Scritture (ndr. che sono quasi sempre più dirette e comprensibili delle inutili parafrasi!), montagne di parole che offuscano la Parola e che sembrano voler affermare l’oratore rispetto al messaggio. Non è una critica, è un dato: ma è una situazione che può facilmente essere corretta. Basta pensare semplice, chiaro, essenziale, in modo da poter far capire i bambini. E dove capiscono i bambini capiscono anche gli adulti. Basta mettere al centro più la Parola e chi l’ascolta che chi la spiega. Il Vangelo non è per i dotti e i sapienti, anche se generalmente questi ultimi sono quelli più efficaci a trasmetterlo. Il Vangelo di Gesù è per i suoi seguaci, per il suo popolo ‘ in un mondo che cambia. Enrico Saviotti
C’è un tempo per’ comunicare

C’è un tempo per’ comunicare