Arte locale per il Redentore
Dal “RisVeglio Duemila” N. 39/2017
L’arte locale a servizio delle nostre chiese. Sarà inaugurata il 2 novembre alle 20.45 la nuova via Crucis della chiesa del Redentore firmata da Daniele Albatici, ex insegnante di Scultura al liceo Artistico di Ravenna che ha all’attivo già diverse mostre in città. 14 quadri a olio che ripercorrono la Passione di Cristo letta attraverso gli occhi di un artista contemporaneo che non ha fatto del linguaggio contemporaneo un mito: “Quando crei qualcosa per una chiesa, soprattutto se sei credente, segui la tua spiritualità ma non sai mai dove ti porta – racconta –. In questo caso, quel che è venuto fuori rappresenta l’iconografia classica. E che c’è di male?”. L’ispirazione per questa la via Crucis che valorizzerà le pareti della chiesa nata alla fine degli anni ’70, è arrivata proprio durante un pellegrinaggio parrocchiale, sulle orme dei discepoli, a Salerno e dintorni: “Mi sono ispirato ai colori del barocco napoletano per restituire la bellezza e la profondità dei Vangeli”. L’unica “concessione” alla fantasia sta nel quadro che rappresenta la Veronica, raffigurata in primo piano: “Rappresenta tutta l’umanità ed è una donna perché mi pare che Gesù dica molto alle donne nei Vangeli: l’augurio è che almeno lei (che però rappresenta tutti noi), possa ascoltare e mettere in pratica il messaggio di Cristo”. La pittura per Albatici è un modo per esprimere la sua fede: “Il periodo in cui mi sono allontanato dalla fede, fino a 24 anni circa, è stato il più arido della mia vita, artisticamente parlando, mentre ora più passano gli anni e più si rafforza il mio mettere Cristo al centro”: evidentemente anche della sua ricerca artistica. Una ricerca che Albatici non concepisce fine a sé stessa: “A volte, un Caravaggio può dire più di un’omelia su un Vangelo”. Sempre nella parrocchia del Redentore, l’artista ha firmato anche le quattro grandi tele, sempre dai colori accesi, che si trovano nella parete di fondo e che rappresentano l’Incoronazione, la morte, la deposizione e la Resurrezione, inaugurate già alcuni mesi fa. “La chiesa del Redentore è di fatto un prefabbricato – spiega il parroco don Alberto Brunelli che ha voluto questo intervento – c’era la necessità di renderla un po’ più ‘chiesa’”. Di qui la scelta di intervenire prima con le grandi tele della parete di fondo e poi con la via Crucis, che prima era formata da piccoli pannelli in legno, troppo piccoli per essere seguiti.
Tra l’atro, spiega don Brunelli, la nuova via Crucis sarà anche un’occasione di solidarietà con la nostra missione diocesana in Perù: le vecchie tavole in legno saranno ora donate a don Stefano Morini per una delle cappelle che fanno parte della grande parrocchia di Jesus Misericordioso, in Perù.
Daniela Verlicchi