Alzatevi e non temete
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 12/2011
‘Alzatevi e non temete’. L’Azione Cattolica Diocesana il 19 e il 20 marzo si è ritirata ‘in disparte’ in quel di Fognano per meditare sulle Parole del Vangelo di Matteo 17, 1-8, guidata dall’Arcivescovo, Mons. Giuseppe Verucchi.
Due meditazioni: la prima una puntuale Lectio Divina sul brano evangelico; la seconda uno sguardo progettuale per la nostra associazione diocesana, muovendo da quel ‘Alzatevi e non temete’.
Nella prima meditazione l’Arcivescovo ci ha aiutato a collocare il brano evangelico nel contesto più ampio.
Partiamo da una situazione in cui i discepoli avevano un’idea loro del Messia: possiamo dire che avevano una fede a modo loro. E’ la tentazione della fede ‘fai da te’ che è una tentazione diffusa anche dei nostri tempi.
L’idea della croce, pazzia per i pagani, scandalo per gli ebrei, disorienta i discepoli di Gesù e li porta a chiedersi: ma che prospettive possiamo avere andando dietro ad uno che deve morire?
Gesù è un educatore. Si rende conto che i Suoi discepoli non capiscono, tuttavia va avanti e continua ad educare. Porta Pietro, Giacomo, Giovanni sull”alto monte’, ‘in disparte’. E’ il luogo dell’incontro, degli eventi eccezionali: ecco la trasfigurazione! Lì il divino trasfigura l’umano, l’eterno avvolge il finito; quello che verrà dopo la morte viene anticipato per un attimo in quel momento; i tre fanno l’esperienza della resurrezione anticipata!
I tre fanno un’esperienza eccezionale con gli occhi e con le orecchie.
Vedono una ‘nuvola luminosa’ e ascoltano una voce che dice loro ‘Questo è il Figlio Prediletto’, ‘Ascoltatelo!’.
I tre vivono un’esperienza straordinaria che li atterrisce, ma Gesù li aiuta a rialzarsi e a non temere.
Ecco quindi il valore del ritiro e della preghiera che ci aiuta a vivere momenti eccezionali, trasformandoci, e a radicare la nostra fede in Gesù per riprendere il cammino, senza paura.
Da qui le direttive dell’Arcivescovo all’Azione Cattolica Diocesana, muovendo da un’analisi della nostra realtà ecclesiale, guardando avanti, non smarrendosi in nostalgie o critiche sterili.
In sintesi nove punti.
1) Identità: siamo chiamati a dedicarci alla formazione integrale della persona, in ogni fascia di età e di condizione;
2) Collaboratori e Corresponsabili in quanto laici: il nostro ministero è segnato dall’essere laici in collaborazione agli altri ministeri, ma nel rispetto della vocazione di ciascuno;
3) Servizio nella e alla comunione ecclesiale;
4) Essere Testimoni della Fede in Gesù: senza cedere alla tentazione di scadere in impegni di parte;
5) Impegno Educativo: lo spazio per un’educazione autentica ed esigente alla fede, all’ascolto della Parola, alla vita sacramentale: in primis Eucaristia, Confessione, Matrimonio;
6) Essere Associazione: il nostro è un ministero associato, vissuto da laici cristiani che vivono in modo associato;
7) Impegno associativo nelle singole parrocchie: le parrocchie sono in difficoltà, ma lì dobbiamo continuare a radicare principalmente la missione;
8) Costituire una Rete: il nostro associarci deve consentire di costituire delle forti reti di relazioni;
9) Trapiantare l’associazione: portiamo i semi della nostra Azione Cattolica nelle realtà parrocchiali in cui è assente.
Enrico Maria Saviotti
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