Alain, Pietro e Matteo sono Diaconi
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 46/2012
‘Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: ‘Samuele, Samuele!’. Samuele rispose subito: ‘Parla, perché il tuo servo ti ascolta” (1 Sam. 3, 10).
Distesi davanti all’altare, nella Cattedrale di Ravenna venerdì 7 dicembre, Alain Gonzàles Valdès, Pietro Parisi e Matteo Valentini avranno sentito ancora una volta la voce di Dio risuonare nel loro cuore e avranno ripetuto il loro ‘Eccomi’, che già avevano pronunciato, poco prima, a Mons. Giuseppe Verucchi. Erano pronti a diventare Diaconi della Chiesa di Ravenna-Cervia, per l’imposizione delle mani dell’Arcivescovo, sostenuti dai familiari, da tanti amici e conoscenti, dalla comunità sacerdotale convenuta numerosa, dai fedeli delle Parrocchie dove in questi anni si sono messi a servizio.
Nella vigilia della Festa dell’Immacolata Concezione, è risuonata forte la frase ‘Eccomi, sono la serva del Signore’ che Maria dice a Dio, dopo l’annuncio dell’Angelo della sua prossima ‘ e divina ‘ maternità. L’Arcivescovo lo ha interpretato come un esempio di quel sapersi ‘espropriare’ di cui tutti noi dovremmo essere capaci, nel momento in cui ci affidiamo al Creatore. ‘Maria ‘ ha detto ‘ si è lasciata espropriare dal Signore per tutta la sua vita, così ha potuto diventare tabernacolo dello Spirito Santo, a Lui totalmente obbediente. Così è accaduto per gli Apostoli, o per San Paolo, che arriva a scrivere ‘Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me’. Persino Gesù si può considerare un ‘espropriato’, perché è totalmente ubbidiente al Padre e la sua umanità diventa strumento di salvezza per tutti’.
Oggi, l’uomo può lasciarsi espropriare da molti fattori.
‘Ci lasciamo espropriare dal nostro ego? ‘ ha continuato Mons. Verucchi ‘; oppure dall’opinione dominante, da qualche cultura del momento? A voi tre, Matteo, Alain e Pietro dico: quell’eccomi che direte deve essere disponibilità totale a lasciarsi espropriare da Gesù. Egli potrebbe servirsi di voi per compiere miracoli spirituali, morali, di conversione. Il Signore vuole continuare attraverso di voi la sua missione. Vi chiede: ‘mi date i vostri piedi, le vostre mani, i vostri occhi, la vostra intelligenza” ma vi chiede anche la vostra volontà, perché voi operiate solo il volere di Dio’.
I tre candidati hanno poi espresso la loro decisione di diventare Diaconi e hanno promesso filiale rispetto e obbedienza all’Arcivescovo e ai suoi successori. Mons. Verucchi ha imposto le mani sui tre giovani, che poi sono stati vestiti degli abiti diaconali. A ciascun Diacono, l’Arcivescovo ha consegnato il Vangelo.
Ha fatto seguito un abbraccio all’Arcivescovo, concluso da un applauso dell’assemblea.
La S. Messa è poi proseguita normalmente, ben animata dal Coro della Cattedrale. Prima della benedizione finale, l’Arcivescovo ha letto un telegramma di auguri inviato dal Santo Padre e ha invitato l’intera comunità diocesana ai due appuntamenti del nuovo anno, entrambi in Cattedrale: il 6 gennaio alle ore 15.30 per la sua S. Messa di saluto alla Diocesi; domenica 20 gennaio alle 15.30 per l’ingresso del nuovo Arcivescovo, Mons. Lorenzo Ghizzoni.
Pietro, Alain e Matteo intanto, in vista dell’Ordinazione Sacerdotale, inizieranno il loro nuovo cammino: sono chiamati a essere ‘Diaconi’, cioè servi di Dio e degli uomini che incontreranno ogni giorno; servi non per costrizione, ma per Amore.
Fabrizio Casanova
Video di Ravenna WebTv