Lavori di adeguamento e nuovi spazi per la sede di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, sede di Ravenna, grazie a un accordo di valorizzazione dell’attuale sede nel Seminario Arcivescovile. L’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra la Diocesi e Università di Bologna, prevede che la porzione di Seminario che ospita la sede dei corsi di studio del Dipartimento di Scienze Giuridiche sia ceduta in uso gratuito all’Ateneo per 15 anni, durante i quali Unibo si impegna a realizzare una serie di lavori di manutenzione straordinaria che si attendevano da tempo.
In particolare l’edificio verrà adeguato dal punto di vista della normativa antincendio, si lavorerà sull’efficientamento energetico, con il rinnovo degli impianti e degli infissi e l’adeguamento dell’aula dell’Ex Cappella del primo piano per la didattica. Non rientra nell’accordo ma è ugualmente in progetto l’idea di creare la seconda uscita per il parcheggio del Seminario su Oberdan.
“Da una parte c’era un bisogno dell’Università di avere spazi per le aule – commenta l’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni – e dall’altra una disponibilità di spazi che non stavamo utilizzando. E così abbiamo deciso di darli sia in affitto, prima, e ora in uso con questa nuova formula. Siamo contenti di poter contribuire allo sviluppo dell’Università che così può trovare spazi adeguati. Una buona soluzione per lo sviluppo della città, per il servizio ai ragazzi che vogliono studiare e in generale a una crescita della cultura nei giovani: una delle cose più importanti per dar loro una garanzia per il futuro”.
“Si tratta per noi di un accordo virtuoso – commenta il professor Riccardo Gulli, delegato all’Edilizia e alla Sostenibilità Ambientale dell’Alma Mater – Con la Curia abbiamo trovato una grande disponibilità e una convergenza di obiettivi. L’Università di Bologna si sta orientando verso una politica di riduzione delle locazioni passive. Anche nel Campus di Ravenna l’obiettivo è quello di acquisire gli immobili nei quali svolgiamo la nostra attività didattica oppure stipulare accordi di questo genere che, crediamo, portino vantaggi concreti per tutti”.