AC: Si è conclusa la XV Assemblea Nazionale

AC: Si è conclusa la XV Assemblea Nazionale
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 19/2014
 
 
Il 3 maggio scorso a Roma, si è conclusa la XV Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.  ‘Persone Nuove in Cristo Gesù ‘ corresponsabili della gioia di vivere’, il titolo scelto, che indicava anche le tematiche affrontate. L’assemblea nazionale, appuntamento che conclude ogni triennio associativo, ha prodotto il rinnovo del Consiglio Nazionale, l’esercizio democratico che ha portato almeno 3 delegati da ogni diocesi italiana per esprimere un voto e comporre un documento programmatico al fine di guidare l’associazione per i successivi tre anni di cammino. La veglia di preghiera che apriva l’assemblea nella vigilia del 1° maggio ha fatto pregare, i presenti, per coloro che oggi vivono la precarietà o la mancanza del lavoro. L’assistente ecclesiastico, monsignor Mansueto Bianchi, ha denunciato la ‘macelleria umana’ fatta da un certo modo di considerare il mercato e il capitale, chiedendo di guardare a ‘un’economia che abbia al suo interno spazio per la gratuità’, ‘dove ci sia strutturalmente attenzione per chi è fragile’, che ponga ‘al centro la persona e la famiglia, come il più prezioso dei beni’.
 
L’assemblea non è stata solo un momento per ‘rinnovare la struttura’, ma anche una occasione per riflettere e ascoltare la volontà della Chiesa italiana e del Santo Padre sul futuro dell’Azione Cattolica, realtà viva e operante in moltissime parrocchie del territorio nazionale. I lavori presieduti da Emilio Inzaurraga, Presidente nazionale dell’AC Argentina e Coordinatore Segretariato del Fiac (Forum Internazionale di AC) hanno visto anche la partecipazione del card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano e del segretario generale della CEI, mons. Nunzio Galantino, entrambi dichiarando la propria provenienza dalle file dell’Ac, ‘esperienza – ha rimarcato Parolin – che ha segnato profondamente la mia vita e la mia formazione’. Presenti anche il card. Angelo Bagnasco, Presidente della Cei e arcivescovo di Genova, l’Assistente Generale uscente mons. Domenico Sigalini e Paola Dal Toso, Segretaria generale della Cnal. Nel corso dei lavori assembleari, la presidenza nazionale è stata ricevuta in udienza dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come segno evidente di un evento con una valenza non solo ecclesiastica ma anche sociale e civile.
 
Diverse le direttrici su cui si sono mossi i lavori, evidenziate in particolar modo nella relazione del presidente nazionale Franco Miano: la ‘dimensione dell’incontro’, il ‘dialogo privilegiato tra le generazioni’, l’attualità della ‘scelta religiosa’, il servizio alla ‘città’ e al paese, lo sviluppo del Fiac, il ruolo insostituibile degli assistenti. ‘Stiamo vivendo un tempo singolare’, ci ha detto il nostro presidente, ‘che ci interroga e ci chiama a un maggiore impegno, come cristiani e come cittadini. Il tempo delle analisi sterili e delle prese di posizione ideologiche è finito’, ha aggiunto, chiedendo che politica, parti sociali e comunità cristiana facciano la loro parte, a cominciare dal superamento dei divari strutturali del Paese. Dobbiamo pensarci legati gli uni agli altri, responsabili gli uni degli altri, e responsabili insieme del bene che possiamo costruire. La gioia è affidata alla possibilità di una responsabilità che si fa corresponsabilità e che tende a costruirsi come comunione. Come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II, la responsabilità, nella Chiesa come in Azione cattolica, è sempre corresponsabilità perché si riferisce, prima ancora che a compiti e funzioni particolari, all’intera missione della Chiesa, alla sua ragion d’essere, al senso profondo della sua testimonianza tra gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo. Questo è il tempo dell’azione. Tutti sono interpellati, nessuno escluso’.