14 Marzo 2013

AC – Il Ritiro a Pisignano

 

AC – Il Ritiro a Pisignano
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 10/2013
 
Domenica 3 marzo è stata una giornata di spiritualità per il settore adulti di Azione Cattolica, vissuta nell’antica Pieve di Santo Stefano a Pisignano di Cervia. Siamo stati accolti dal Parroco Don Lorenzo Lasagni, col quale abbiamo vissuto la Santa Messa, insieme alla sua comunità. Ci ha guidato nella meditazione Don Gabriel Kapko, Parroco a Madonna dell’Albero e a Gambellara.
La Pieve ‘ Per chi non conosce la campagna ravennate con le sue antiche pievi è difficile trovare la pieve di Santo Stefano, costruita intorno al decimo secolo nella piana cervese; di forma basilicale e di stile proto-romanico. L’ambiente interno è caldo e predispone alla preghiera e alla meditazione, mentre all’esterno la pieve è circondata da un piccolo parco e dal verde della campagna.
Chi è Don Gabriel? ‘ E’ un giovane sacerdote, proveniente dalla Repubblica del Benin, uno stato dell’Africa occidentale, che nel 2006 è stato inviato dal suo vescovo a Padova per perfezionarsi in teologia pastorale. Dopo gli studi teologici è giunto nella nostra Diocesi e Mons. Verucchi lìha incaricato come cappellano prima ad Argenta e in seguito a Ravenna, nella Parrocchia di San Pier Damiano. Dal 7 ottobre 2012 è Parroco a Madonna dell’Albero e a Gambellara.
I partecipanti ‘ Una cinquantina di adulti hanno accolto l’invito a vivere insieme una giornata di spiritualità scandita dalla preghiera delle lodi e dei vespri, dalla liturgia domenicale, dalle due meditazioni di Don Gabriel, da momenti di silenzio e di preghiera personale e dalla convivialità del pranzo comune, vissuto in allegria.
Le parrocchie più rappresentate sono state quelle di Cervia, Castiglione, San Pier Damiano, ma vi erano persone di altre sei parrocchie. Un grazie particolare al nostro assistente diocesano Don Paolo Pasini e al Parroco di Castiglione Don Ennio Rossi, che si sono resi disponibili, nel pomeriggio, per le Confessioni.
Maurizia Bubani
 
La meditazione:  ‘Date voi stessi… da bere’
Don Gabriel ci ha aiutato a comprendere alcuni aspetti importanti, tratti dall’episodio dell’incontro di Gesù con la donna samaritana, presenti nel Vangelo di Giovanni al capitolo 4.
– Il dono dell’acqua. Il dono della vita è sempre collegato con l’acqua a partire dal Genesi al Salmo 42: ‘Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?’, che ben si collega con l’episodio citato di San Giovanni; da Isaia 55, 10-11 dove la Parola di Dio è paragonata alla pioggia e alla neve. Nel Vangelo di Giovanni possiamo vedere l’acqua nel battesimo di Gesù al fiume Giordano, la trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana, l’invito di Gesù a Nicodemo a rinascere dall’acqua e dallo Spirito; sulla croce Gesù dice ‘Ho sete’ e, dopo che fu trafitto con la lancia, uscì dal suo costato sangue e acqua.
– Gesù rompe gli schemi sociali ‘ Al pozzo di Giacobbe, Gesù affaticato per il viaggio, si siede: era mezzogiorno! Gesù ha sete, ma non ha il secchio, ha bisogno di qualcuno per attingere acqua. Come, tu Dio, hai bisogno di me?
Gesù annulla tutti gli schemi precostituiti: si rivolge a una donna, Lui il rabbunì, a una peccatrice, Lui l’Unto di Dio, a una samaritana, Lui figlio della stirpe di Davide! Inaudito. Difatti i suoi discepoli quando lo raggiunsero si meravigliarono che parlasse a una donna. E noi, siamo pronti a rompere i nostri schemi, ad aprire il nostro cuore a coloro che sono diversi da noi e guardarli con benevolenza, come ha fatto Gesù?
– La missione ‘ Giovanni mette in risalto nel suo Vangelo la novità di Gesù nei confronti delle donne, a cui affida i grandi messaggi della sua predicazione. Anche nel brano meditato, la samaritana dopo lo sguardo, l’annuncio e la promessa di Gesù, si sente compresa, amata e perdonata e va ad annunciare in città la venuta di Gesù, profeta e Messia.
– La nostra vita ‘ Dopo averci guidato alla comprensione del brano, Don Gabriel ha posto alcune domande per scavare dentro di noi e per confrontarci con la Parola di Gesù; ne riportiamo alcune: che cosa ha attirato di più l’attenzione nel dialogo tra Gesù e la samaritana?; quali punti del dialogo di Gesù mi interrogano, provocano o criticano?; come vivo l’incontro con Dio e la sua Parola?; come dare da bere alle donne e agli uomini di oggi?
– La nostra meditazione ‘ Siamo rimasti colpiti dall’atteggiamento di Gesù, che non è di superiorità, ma è pieno di attenzione, di disponibilità, di apertura, di ascolto e di fiducia. Lui che è Dio (‘Io Sono’) si mostra bisognoso dell’acqua che gli può dare una donna, non può stare lontano dal cuore degli uomini. All’inizio del dialogo, Gesù e la donna non si intendono, parlano su due livelli differenti, anche se l’oggetto è sempre l’acqua: Gesù parla di un acqua viva, la donna gli risponde con la logica del buonsenso: ‘Non hai un secchio!’. Ma Gesù supera la logica del mondo! Noi possiamo comprendere Gesù, la sua parola solo con l’aiuto dello Spirito Santo che ci apre ad accogliere il Suo dono: accettare il dono d’Amore di Gesù significa diventare missionari, come ha fatto la donna samaritana, e andare ad annunciare il suo amore a chi non lo conosce. Solo allora possiamo prendere come regola di vita le parole di Gesù: ‘il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la sua opera’.
Giovanni e Maurizia