A San Francesco in scena il dono di padre Kolbe

A San Francesco in scena il dono di padre Kolbe 
Dal “RisVeglio Duemila” N. 30/2017   

“A un certo punto mi sono reso conto che fare testi nuovi, adatti per un musical, mi permetteva di esprimere con più intensità la mia fede, rispetto al mio lavoro quotidiano, realizzare canti per la Messa”.
È iniziato così il nuovo percorso professionale di Daniele Ricci, romano, che lunedì 14 agosto alle 21 in piazza San Francesco presenterà il concerto tratto dal musical “Kolbe. Fare della vita un dono”, di cui ha curato i testi e le canzoni, ispirato a Massimiliano Kolbe, il santo morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941, dopo essersi offerto per il ‘bunker della fame’ al posto di un padre di famiglia che ad esso era stato destinato. L’evento rientra nella programmazione di “Ravenna bella di sera” ed è frutto della collaborazione fra il Comune e la parrocchia di San Francesco. Gran parte delle canzoni del musical saranno proposte quella sera da quattro voci: Fatima Lucarini, Enrica Arcuri, Francesco Baggetta e lo stesso Daniele Ricci.Autore di testi e canzoni di musical piuttosto noti, come “Il risorto” o “L’atteso”, Ricci nel 2011 ha scelto di concentrarsi sulla figura di Kolbe su richiesta di un gruppo di persone legate al santo. E ha scoperto una storia di straordinario amore per ogni uomo.”Prima di realizzare le canzoni e i testi – dice Ricci – ho letto diversi libri su San Massimiliano. Come tanti altri, mi sono chiesto: perché, ad Auschwitz, si è sacrificato al posto di un prigioniero? Dove ha trovato la forza di farlo? Penso di aver individuato la risposta, sta nella sua vita precedente, tutta dedicata a Maria Immacolata e ispirata al suo amore di madre per ogni uomo. Padre Kolbe si è talmente identificato con lei che quel giorno, in quel prigioniero, ha visto un suo figlio, come Maria in ginocchio davanti al crocifisso. Da qui la scelta di salvarlo che lo ha portato al sacrificio”. Il musical ripercorre la vita di padre Kolbe, la sua profonda spiritualità mariana, le sue scelte, come la creazione delle “Milizie dell’Immacolata”, cent’anni fa, sino al martirio. “La vita di padre Kolbe – conclude Ricci – è colma di spiritualità francescana. A noi, oggi, egli insegna ad amare come ha amato Maria, cioè con amore materno, che si fa carico delle necessità dell’altro, delle sue sofferenze e cerca di alleviarle. Ci insegna ad amare con il cuore di una madre”.
 F. C.